Abbiategrasso (MI): incontro all’insegna della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico

Nel pomeriggio del 7 marzo scorso, in uno dei locali annessi alla magnifica Chiesa di Santa Maria Nova ad Abbiategrasso (MI), si è svolto l’incontro “Il patrimonio culturale tra salvaguardia dell’identità e forme di di tutela”, tenuto dal dott. Leonardo Miucci.

L’evento, organizzato da Cesare Giocondi per il Movimento della Terza Età, con lo scopo di sensibilizzare una vasta platea di partecipanti sulle tematiche inerenti la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, ha seguito le linee dettate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (codice Urbani, decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42) e dalla recente riforma recepita dal Codice Penale in materia di reati contro il patrimonio culturale (Titolo VIII-bis, Delitti contro il patrimonio culturale).

Partendo dall’attuale definizione di patrimonio culturale e di patrimonio paesaggistico, si giunge al concetto di tutela: perché tutelare, chiede Leonardo Miucci? Domanda quasi retorica per chi è interno al settore; quesito non così scontato per chi, invece, il patrimonio culturale e quello paesaggistico lo osserva da lontano, spesso lo vive, ma a volte non ne comprende a pieno l’essenza non possedendo, o non sapendo di possedere, gli strumenti idonei per farlo. Tutelare la nostra identità, è questo l’obiettivo che l’uomo, con metodi differenti nel corso della storia, a volte non del tutto convenzionali ed errati ai nostri occhi “avanzati”, ha voluto e vuole raggiungere.

L’art. 9 della Costituzione Italiana, in seguito alla ricezione della recente modifica, racchiude in sé un mondo complesso e affascinante, composto di varie sfaccettature: la Repubblica promuove la cultura, ma anche la ricerca scientifica e tecnica (scienza e cultura, spesso considerate entità opposte, sono qui unite), tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione, l’ambiente, la biodiversità e gli ecostistemi. Ed ecco un punto importante: “anche nell’interesse delle future generazioni”.

Tutelare per tramandare, quindi, la nostra identità, per non perdere la memoria, valorizzandola, apprezzandola, assimilandola come parte del nostro essere.

La tutela del nostro patrimonio, che sia culturale, paesaggistico o ambientale come ci ricorda la Costituzione, è un compito che ognuno di noi è chiamato a svolgere. Lo Stato siamo noi, ogni singolo cittadino può e deve dare il proprio contributo, collaborando dove opportuno con gli enti preposti.

Leonardo Miucci si è poi soffermato nello specifico su alcuni articoli del Codice, che rendono l’idea di cosa intendiamo per bene culturale (art. 10), cosa per paesaggio (art. 131), quando una scoperta deve definirsi fortuita e, conseguentemente, quali sono le azioni da seguire (art. 90), infine a chi appartengono le “cose” – dove per cose si definiscono i beni archeologici – ritrovate (art. 91).

Affinché i reati contro il patrimonio culturale possano essere affrontati degnamente, applicando ulteriori provvedimenti di tutela, il Codice Penale prevede – come si diceva – articoli specifici sul furto, l’appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio, l’autoriciclaggio, l’esportazione illecita, la distruzione, la dispersione, il deterioramento, e in poche parole, il danneggiamento di beni culturali, nonché sulla contraffazione degli stessi.

In conclusione, per fornire una panoramica completa sulla tematica, è bene conoscere chi sono gli organi preposti alla tutela: in primis il Ministero della Cultura, che ha come uffici periferici e territoriali le Soprintendenze, senza ovviamente dimenticare il Comando Carabinieri TPC che, dal 1969, veglia a difesa delle nostre opere d’arte, svolgendo opera di prevenzione e di contrasto agli illeciti compiuti in danno del patrimonio culturale.

Cesare Giocondi e Leonardo Miucci (foto di Eleonora Aziani)

L’incontro, durato poco più di un’ora, si è rivelato essere un’occasione di approfondimento e di riflessione non solo dal punto di vista legislativo, ma anche e soprattutto sociale: grazie all’importanza che il patrimonio culturale e paesaggistico riveste per l’identità della nostra nazione, si è giunti a formulare un codice per definirlo, considerandone i vari aspetti, e per tutelarlo. Il fine? Proteggere e valorizzare proprio la nostra identità.

Autrice del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Cristina Cumbo

Foto di copertina di Leonardo Miucci; foto nel testo di Daniela Papa e di Eleonora Aziani. Ne è vietata la diffusione senza l’esplicito consenso degli autori e/o l’indicazione dei credits fotografici, nonché del link relativo al presente articolo.

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Scritto in data: 12 marzo 2023

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Pubblicato da Cristina Cumbo

Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il Master annuale di II livello in “Strumenti scientifici di supporto alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale” attivo presso il medesimo ateneo (2019). Dal mese di gennaio 2022 al marzo 2024 ha collaborato con l'Institutum Carmelitanum di Roma conducendo ricerche su alcune chiese Carmelitane demolite e ricostruendone la storia. Attualmente è assegnista di ricerca presso l'ISPC - CNR, dove si occupa di analizzare storicamente il fenomeno del vandalismo sul patrimonio naturale e culturale in Italia per la redazione di linee guida funzionali alla mitigazione del rischio.