È estate, il sole batte ancora obliquo sull’asfalto mentre si percorre la via Nettunense, direzione Anzio – Aprilia. La strada è trafficata, sul ciglio si notano resti abbandonati di cartacce e plastiche in cumuli di detriti che sono, purtroppo, una piaga frequente nel territorio compreso tra gli ultimi rimasugli di agro romano e l’agro pontino; dall’altra parte degli alberi, si estendono lunghe distese di terreni, alcuni coltivati, altri selvaggi, altri ancora ospitano “ecomostri”, scheletri di fabbriche e capannoni eretti e rimasti inutilizzati negli anni.
Qualche chilometro dopo l’incrocio che consente la svolta sulla via Pontina in direzione Roma, c’è uno slargo: si nota una piccola chiesa di campagna che, dall’aspetto, è stata restaurata di recente; si intravede un’iscrizione, ma ovviamente il portone è chiuso; sulla sinistra, tenuta in piedi da un supporto, vi è un grosso stemma marmoreo, quello di Innocenzo XII, sul quale riconosco raffigurate tre brocche.
Scendo dalla macchina, mi avvicino a piedi, spinta dalla curiosità. Il mio animo da archeologa cristiana scalpita di fronte alla conoscenza di una nuova chiesa. Leggo l’epigrafe, rigorosamente in latino e vengo a sapere che fu il principe Borghese, che in queste campagne aveva numerosi possedimenti [riferimento alla Vignarola], a far erigere la chiesetta in ricordo del passaggio del papa Innocenzo XII, al secolo Antonio Pignatelli Spinazzola, nel corso del viaggio per raggiungere Nettuno/Anzio (all’epoca erano un solo centro) dove stava per inaugurare il nuovo porto, Capo d’Anzio. La piccola struttura ecclesiastica, intitolata quindi a Sant’Antonio è, ad oggi, l’unica rimanenza di quello che fu un borgo rurale, Carroceto, costituendosi come una delle rare testimonianze antiche di Aprilia.
Il pontefice, il cui seguito si componeva di 12 cardinali, nobili, inservienti e tecnici portuali, fu ospitato presso un casale di tre piani, ampliato e adornato appositamente dai Borghese per il transito del Santo Padre. Il magnifico casale fu ripreso anche da Alessandro Specchi in un’incisione del 1697, rendendolo così immortale nei secoli. Perché se le testimonianze grafiche, fortunatamente, rimasero a documentare quel tempo passato, l’ultimo conflitto mondiale lasciava dietro di sé solo una scia di morte e distruzione.
Aprilia, come Anzio e Nettuno, fu uno dei luoghi sconvolti dalla Seconda Guerra Mondiale. Il casale, in piedi fino ad allora insieme alla stazione ferroviaria della linea Roma-Nettunia e la vecchia stazione delle carrozze, fu danneggiato e subì i bombardamenti del 1944; il borgo, ormai in rovina, fu occupato la mattina del 28 maggio dagli alleati del Reggimento britannico North Shaffordshire, mentre il casale sarà ricostruito successivamente per metà, quindi adibito a laboratorio di marmi. Sul lato destro della chiesa, è affissa una targa in cui sono ricordati i soldati del III battaglione del 504° Reggimento di Fanteria Paracadusti dell’Esercito degli Stati Uniti d’America che, allo stesso modo, combatterono in quest’area tra l’8 e il 13 febbraio 1944.
Altre parti di Carroceto scomparvero nel 2016, quando furono demoliti i vecchi granai, i magazzini rurali e altre strutture a lato della chiesa (sulla sinistra dell’osservatore, guardando la facciata), sostituiti da palazzine, da un parcheggio e dal completamento dei capannoni industriali che già erano presenti. La storia, però, rimane dove gli abitanti ne ricordano gli episodi significativi. Ogni anno, infatti, con interruzione dovuta solo alla pandemia, a Carroceto viene organizzata una festa, in abito d’epoca, che rievoca il passaggio di Innocenzo XII in quel piccolo borgo situato lungo la via Nettunense.
Risalgo in macchina per proseguire il viaggio. Lungo la strada gli automobilisti sono talmente presi dalle proprie mete e dai mille pensieri che percorrono la via Nettunense senza nemmeno guardarsi attorno. La chiesa di Sant’Antonio, però, è ancora lì, ultima custode di un passato ai più sconosciuto, immobile, in attesa di qualche visitatore curioso che si fermi a osservarla e a conoscerne il remoto trascorso.
Sitografia:
Addio al borgo rurale di Carroceto: demolite le ultime strutture ancora presenti, su Il Caffè.tv (02/04/2016): https://ilcaffe.tv/articolo/22789/addio-al-borgo-rurale-di-carroceto-demolite-le-ultime-strutture-ancora-presenti
Alunni di Aprilia riscoprono le origini della città alla chiesa di Carroceto, su Sfera magazine (09/04/2019): https://www.sferamagazine.it/aprilia/alunni-di-aprilia-riscoprono-le-origini-della-citta-alla-chiesa-di-carroceto/
Gli studenti della Leda in visita presso la Chiesa di Sant’Antonio di Carroceto, su Aprilia News (09/04/2019): https://www.aprilianews.it/scuola/gli-studenti-della-leda-in-visita-presso-la-chiesa-di-santantonio-di-carroceto/
Rievocazione storica questa mattina in centro, “Papa Innocenzo XII a Carroceto”, su Aprilia News (23/04/2023): https://www.aprilianews.it/eventi/rievocazione-storica-questa-mattina-in-centro-papa-innocenzo-xii-a-carroceto/
La tenuta di Carroceto (1): http://web.tiscali.it/aaida/sub/sub2/sitistor.htm
Video di Massimo Valentini, Papa Innocenzo XII a Carroceto, rievocazione storica: https://www.youtube.com/watch?v=yebpAoddJ-8
Incisione di Alessandro Strozzi: https://www.artnet.com/artists/alessandro-specchi/il-prospetto-del-casale-di-carroceto-Lb6CzaSIrqwhBM5DwcMAiQ2
Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Cristina Cumbo
Scritto in data: 15 settembre 2024
In copertina: Chiesa di Sant’Antonio a Carroceto, Aprila (LT) (foto di Cristina Cumbo, agosto 2022)
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