Alluvione in Belgio: emergenza, salvaguardia e qualche riflessione a margine

Luglio 2021: il Belgio si ritrova sotto acqua e fango. Inondazioni mai viste prima e smottamenti investono letteralmente strade, case, monumenti, mettendo in ginocchio la Vallonia. I centri più colpiti si trovano nella provincia di Liegi, a Trooz, Verviers, Tilff e Pepinster, dove si contano centinaia di edifici tutelati gravemente danneggiati. Sono soprattutto le chiese ad essere le vittime monumentali: si rilevano problemi di stabilità – il terreno, già argilloso, si è ulteriormente ammorbidito – ma anche agli arredi liturgici in legno che caratterizzano le chiese belga (es. altari, pannelli, pulpiti) e ai tessuti, come i paramenti sacri conservati nelle sacrestie. Per non parlare dei dipinti, dei tabernacoli e di quel patrimonio che passa sempre un po’ in secondo piano e invece conserva la nostra memoria scritta: gli archivi.

Non si tratta solo di quelli ecclesiastici, ma anche di quelli civili. L’archivio del tribunale di Verviers, ovvero 57 metri lineari di atti, è finito travolto dal fango e ricoverato, come meglio si poteva, a una temperatura di -24° nei frigoriferi per evitarne il deterioramento. Il congelamento, infatti, impedisce lo sviluppo dei funghi e limita il degrado della carta, ma i documenti dovranno comunque essere sottoposti a liofilizzazione da parte di restauratori professionisti. Alcuni depositi archivistici si sono, invece, salvati perché fortunatamente collocati in zone collinari.

Il grande deposito archeologico di Namur (si contano 250.000 reperti archeologici) è stato completamente sommerso dalla melma fangosa, eppure si trovava in una zona a basso rischio, scelta appositamente nel 2012; seguono a ruota il Musée des Beaux-Arts e il Musée archéologique di Verviers i cui depositi sarebbero stati gravemente inondati. Presso il Musée communal d’Archéologie et de Folklore de la rue des Raines a Verviers anche la Bethléem Verviétois, ovvero la rappresentazione della Natività composta da burattini a tema religioso animati meccanicamente e risalente al 1862, non si sarebbe salvata dalla furia dell’acqua. Occorrerà un minimo di 4 anni affinché un delicato lavoro di restauro possa ripristinarla. Del lavoro se ne occuperà l’Ecole Supérieure des Arts Saint-Luc di Liegi, cominciando ad effettuare un inventario dei materiali che compongono i diversi pezzi (cartapesta, vimini, porcellana, cartone, etc.) preliminarmente alla pulizia vera e propria.

Il personale che, al momento dell’alluvione, si trovava sul posto ha tentato di mettere in salvo il possibile, ma a fronte di una tragedia di tale portata è risultato complicato anche trovare un luogo sicuro per salvare se stessi.

A distanza di mesi, il Belgio sta ancora affrontando gli esiti di quei terribili giorni estivi (16 e 24 luglio) e procede grazie all’ICCROM e al KIK-IRPA, nonché ad Esercito, Vigili del Fuoco e varie associazioni di volontariato, tra i quali si ricordano il Blue Shield Belgium e il CIPAR (Centre Interdiocésain du Patrimoine et des Arts Religieux) per il patrimonio ecclesiastico.

I danni devono essere registrati, ma al contempo occorre valutarli e stabilire un piano per far sì che non si ripeta una tragedia di simile portata.

Qual è, infatti, il rischio che corrono i manufatti colpiti da un’inondazione? Ogni materiale reagisce in maniera diversa. Sicuramente i pericoli maggiori sono legati allo sviluppo di muffe, di funghi e al sollevamento dello strato pittorico. Si cerca di asciugare, ma poi giunge il problema inverso: il deterioramento improvviso, lo sgretolamento del manufatto in particolare di quello cartaceo, ligneo o in generale archeologico, mentre la ceramica risulta più resistente. Gli interventi di emergenza si sono basati, in questo caso, sul raggiungimento di una certa stabilità nei depositi, per evitare gli shock termici che potessero causare la disintegrazione degli oggetti, ma anche sulla “scelta” dei manufatti cui dare la precedenza, proprio come si fa durante le emergenze ospedaliere: i materiali organici sono i primi sui quali intervenire, seguono gli altri fragili come metallo, tessuti, fotografie, infine i lapidei e i ceramici che sono meno sensibili.

L’Italia ha affrontato alluvioni molto serie, prima fra tutte quella di Firenze del 1966, costantemente ricordata non solo per il tragico evento che fu, ma anche per l’aiuto che provenne da tutto il mondo. Il patrimonio culturale doveva essere salvato e nessuno si tirò indietro.

Come si è già detto, molte sono state le associazioni di volontariato impiegate in Belgio, ma non si può fare a meno di notare una grande assenza: quella dei Caschi Blu della Cultura. Perché se in Albania e in Croazia era urgente andare dopo il violento sisma, se in Libano era altrettanto urgente effettuare un intervento a seguito dell’esplosione che travolse Beirut, anche il Belgio si trovava in uno stato di emergenza culturale ed è lecito domandarsi perché la speciale Task Force Unite4Heritage, di cui l’Italia si è fatta promotrice, non sia stata chiamata ad agire in questo caso.

I Caschi Blu hanno esperienza nella gestione delle situazioni di crisi, dai sismi (ha fatto scuola, purtroppo, il Centro Italia) alle alluvioni (e anche qui Venezia e Bitti in Sardegna hanno dato il loro contributo). Sicuramente i numerosi volontari internazionali che si sono mobilitati a sostegno della popolazione belga e del rispettivo patrimonio danneggiato avranno saputo fronteggiare l’emergenza, ma l’amara assenza non si spiega, anche in rapporto all’immenso bagaglio esperienziale delle nostre unità specializzate.

Sitografia:

Wateroverlast: Blauwe Schildcomité in actie, su Faro (16.07.2021): https://faro.be/blogs/anne-catherine-olbrechts/wateroverlast-blauwe-schildcomite-actie

ANSA, Alluvioni in Belgio: nuovo bilancio, 12 morti e 5 dispersi (16.07.2021): https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2021/07/16/alluvioni-in-belgio-nuovo-bilancio-12-morti-e-5-dispersi_87dec989-473a-406e-ab34-09becd79f302.html

Inondazioni in Belgio, bilancio sale a 20 morti e 20 dispersi: per il premier De Croo sono state «le più catastrofiche di sempre», su Il Messaggero (16.07.2021): https://www.ilmessaggero.it/mondo/belgio_inondazioni_alluvione_morti_bilancio_de_croo-6084948.html

Alluvioni in Belgio, a rischio la fabbrica di cioccolato che rifornisce il re, su Il Giorno (18.07.2021): https://www.ilgiorno.it/mondo/alluvioni-belgio-fabbrica-cioccolato-re-1.6605238

B. Lousberg, Les musées plongent : c’est aussi une partie de notre mémoire qui se perd, su Vedia.be (20.07.2021): https://www.vedia.be/www/video/info/les-musees-plongent-c-est-aussi-une-partie-de-notre-memoire-qui-se-perd_105853.html

ICOM stands with the museums affected by the flooding in Europe (23.07.2021): https://icom.museum/en/news/european-museums-flooding/

Overstromingen juli 2021: contactpunt getroffen erfgoed en oproep aan vrijwilligers, su Faro (28.07.2021): https://faro.be/blogs/faro/overstromingen-juli-2021-contactpunt-getroffen-erfgoed-en-oproep-aan-vrijwilligers

S. Meerbergen, K. Sokol, Eeuwenoude archeologische vondsten in Namen onder de modder na wateroverlast: “Jaren nodig om dit te redden”, su VrtNWS (28.07.2021): https://www.vrt.be/vrtnws/nl/2021/07/28/kunst-onder-water/

A. Pilet, Des milliers de pièces archéologiques de l’Agence du patrimoine wallon inondées pour la deuxième fois à Namur, su Rtbf.be (29.07.2021): https://www.rtbf.be/article/des-milliers-de-pieces-archeologiques-de-l-agence-du-patrimoine-wallon-inondees-pour-la-deuxieme-fois-a-namur-10814156

Les archives du secteur public ont elles aussi été victimes des intempéries, su CanalZ (30.07.2021): https://canalz.levif.be/news/les-archives-du-secteur-public-ont-elles-aussi-ete-victimes-des-intemperies/video-normal-1452977.html

L. Dendooven, Inondation du dépôt archéologique de Saint-Servais : “Le risque d’inondation ne pouvait être ignoré”, su Rtbf.be (05.08.2021): https://www.rtbf.be/article/inondation-du-depot-archeologique-de-saint-servais-le-risque-d-inondation-ne-pouvait-etre-ignore-10818240

B. Texier, Belgique : des congélateurs industriels et de séchage naturel pour les archives dégradées par les inondations, su Archimag (10.08.2021): https://www.archimag.com/archives-patrimoine/2021/08/10/belgique-congelateurs-industriels-sechage-naturel-archives-degradees

D. Van Ossel, Musées, bâtiments classés, églises : quels dégâts notre patrimoine a-t-il subis suite aux inondations?, su Rtbf.be (13.08.2021): https://www.rtbf.be/article/musees-batiments-classes-eglises-quels-degats-notre-patrimoine-a-t-il-subis-suite-aux-inondations-10823234

ICCROM e KIK-IRPA lavorano per il recupero culturale post-alluvione (16.08.2021): https://www.iccrom.org/it/news/iccrom-e-kik-irpa-lavorano-il-recupero-culturale-post-alluvione

S. Winkel, Des milliers d’objets archéologiques en danger après les inondations: comment les sauver?, su 7sur7 (21.08.2021): https://www.7sur7.be/belgique/des-milliers-dobjets-archeologiques-en-danger-apres-les-inondations-comment-les-sauver~a12f6ce3/

Inondations: des équipes de spécialistes pour évaluer les dégâts dans les églises, su Rtbf.be (23.08.2021): https://www.rtbf.be/article/inondations-des-equipes-de-specialistes-pour-evaluer-les-degats-dans-les-eglises-10828367

Monumentenwacht Limburg in de bres voor Waals erfgoed (15.09.2021): https://igorphiltjens.be/monumentenwacht-limburg-waals-erfgoed/

B. Schaal, Les inondations n’ont pas épargné le patrimoine religieux, des restaurateurs professionnels se sont portés bénévoles, su Rtbf.be (29.09.2021): https://www.rtbf.be/article/les-inondations-n-ont-pas-epargne-le-patrimoine-religieux-des-restaurateurs-professionnels-se-sont-portes-benevoles-10850798

F. De Halleux, Les inondations de juillet ont endommagé des centaines de jugements entreposés à Verviers: «Cela reste embêtant quand on a besoin de rétroactes…», su Sudingo.be (15.10.2021): https://www.sudinfo.be/id422288/article/2021-10-15/les-inondations-de-juillet-ont-endommage-des-centaines-de-jugements-entreposes

Blue Shield Belgium, State of emergency for Belgian heritage – Heritage hit by unprecedented floods (19.10.2021): https://blueshieldbelgium.be/en/state-of-emergency-for-belgian-heritage-heritage-hit-by-unprecedented-floods/

B. Lousberg, Le Bethléem verviétois va être restauré par Saint-Luc Liège!, su Vedia (30.11.2021): https://www.vedia.be/www/video/info/societe/le-bethleem-vervietois-va-etre-restaure-par-saint-luc-liege-_106960.html 

P. Collette, 4 ans au moins seront nécessaires à la restauration du Bethléem Verviétois à l’Ecole Saint-Luc de Liège, su Rtbf.be (19.01.2022): https://www.rtbf.be/article/4-ans-au-moins-seront-necessaires-a-la-restauration-du-bethleem-vervietois-a-lecole-saint-luc-de-liege-10917636

Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Cristina Cumbo

Le immagini, tratte dai siti indicati come consultati, nonché dalla pagina Facebook del Blue Shield Belgium, sono inserite per puro scopo illustrativo e senza alcun fine di lucro.

Scritto in data: 13 marzo 2022

Il contributo è scaricabile in formato pdf al seguente link.

La nostra attività sul blog e sui social viene effettuata volontariamente e gratuitamente. Se vuoi sostenerci, puoi fare una donazione. Anche un piccolo gesto per noi è importante.
Ti ringraziamo in anticipo!


Admin. Cristina Cumbo e #LaTPC team

Puoi inquadrare il QR-code tramite l’app di PayPal, oppure cliccare su:

Sostieni #LaTPC blog

About Cristina Cumbo 117 Articles
Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il Master annuale di II livello in “Strumenti scientifici di supporto alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale” attivo presso il medesimo ateneo (2019). Dal mese di gennaio 2022 al marzo 2024 ha collaborato con l'Institutum Carmelitanum di Roma conducendo ricerche su alcune chiese Carmelitane demolite e ricostruendone la storia. Attualmente è assegnista di ricerca presso l'ISPC - CNR, dove si occupa di analizzare storicamente il fenomeno del vandalismo sul patrimonio naturale e culturale in Italia per la redazione di linee guida funzionali alla mitigazione del rischio.