Architettura e letteratura: il caso di Orchard House, la dimora di Louisa May Alcott

Orchard House (victorgrigas, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons)

Nei pressi di Boston, nella cittadina di Concord, negli Stati Uniti d’America, sorge quella che fu la residenza della celebre scrittrice Louisa May Alcott, autrice del romanzo “Piccole donne” e dei suoi seguiti “Piccole donne crescono”, “Piccoli uomini” e “I ragazzi di Jo”, nonché di “Una ragazza fuori moda”.

Prende il nome di “Orchard House”, prevalentemente per la presenza di alberi di mele presenti nella proprietà, in origine nata come fattoria ospitando quella che fu la famiglia dell’autrice, i cui membri – vogliamo ricordarlo – sono presenti all’interno del romanzo “Piccole donne”, che si configura come una sorta di autobiografia. La protagonista, Jo March, è in realtà la stessa Louisa May Alcott che possiede, come il resto dei familiari, un nome di fantasia.

Louisa May Alcott (foto tratta da: www.enciclopediadelledonne.it)

La casa venne modificata nel corso degli anni per renderla una vera e propria abitazione, subendo fino ad oggi una serie di restauri finalizzati alla preservazione dell’aspetto dell’edificio così com’era ai tempi dei suoi proprietari. Il mobilio, infatti, è per la gran parte lo stesso dell’epoca.

Orchard House ha una storia tormentata dal punto di vista della manutenzione, tanto che fu più volte sull’orlo della distruzione: essendo una casa costruita nel 1600 come fattoria, venne inizialmente ristrutturata e adattata, nel 1857, da Mr. Alcott per renderla abitabile.

Qui, infatti, l’intera famiglia si trasferì, dopo alcuni anni trascorsi a Boston e altri in una comunità agricola; successivamente, nel 1910 – dopo la morte della madre della scrittrice –, venne messa in vendita e comprata poi da una signora della cittadina di Concord che, assieme ad un gruppo di altre donne, fondò la “Louisa May Alcott Memorial Association”, distaccandosi dall’associazione locale “The Concord Woman’s Club”.

Nel 2000 la struttura subì un restauro molto impattante: i membri dell’associazione dovettero scavare le fondazioni della casa che stava sprofondando e rinforzare tutte le pareti per evitarne il crollo. Venne perciò trasformata in una sorta di museo dedicato a Louisa May Alcott e alla sua famiglia.

Fasi ricostruttive di Orchard House (immagini tratte dal DVD del film “Piccole Donne”, 2019)

Nel 2019 la casa fece da scenario al film “Piccole donne” – ispirato all’omonimo romanzo – diretto da Greta Gerwig, contribuendo così a rendere ancora più veritiero il racconto.

DVD del film “Piccole Donne” (foto tratta da: www.amazon.it)

Attualmente, all’interno di Orchard House, oltre alle visite guidate (il cui biglietto è di $12, con eventuali riduzioni), si svolgono svariati eventi nella struttura chiamata Hillside Chapel, fondata da A. Bronson Alcott, all’epoca preside della “School of Philosophy” di Concord, che ospitava alcuni corsi estivi. Ancora oggi, tale tradizione è stata riproposta tramite l’organizzazione di attività, tra cui quelle di scrittura, workshop o incontri con alcuni autori. Un ruolo fondamentale è svolto anche dal “Little Women Garden”, curato e poi ampliato con dedizione. Il giardino viene nominato nel romanzo e sul sito stesso è possibile leggere quali specie botaniche fossero coltivate nel giardino di ogni sorella Alcott.

Hillside Chapel (Jaydec – CC BY-SA 3.0; https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons)

Sembra, dunque, che Orchard House abbia resistito ad ogni ostacolo, riuscendo a preservare nei secoli anche la memoria di chi l’abitò. Tutti i restauri e gli interventi strutturali di cui ha avuto bisogno, però, potrebbero far rientrare questo caso nel cosiddetto “falso storico” – termine con cui “si intende uno stile architettonico del passato, riproposto con tecniche costruttive sviluppate in epoca contemporanea” –?

Nel mondo dell’arte potremmo proporre un parallelismo con la contraffazione (“produrre, imitare o spacciare per originale”). L’opera originale è stata certamente alterata, nonostante – in tal caso – non si sia agito con un fine negativo, ma per il bene della struttura, affinché si potesse perpetuare negli anni una parte di storia della letteratura assai importante.

Numerosi sono stati nei secoli i casi di falsi storici nell’ambito dell’architettura, che hanno consentito però di poter osservare strutture che sarebbero andate perse per sempre. Si tratta di situazioni sicuramente ben più “gravi” di quella di Orchard House, ma che aiutano nel comprendere al meglio il concetto. Due dei casi più noti sono i seguenti:

  • Quello della Cattedrale di Notre Dame di Parigi. Il recente incendio del 2019 ha distrutto la copertura lignea provocando molte discussioni su quale soluzione fosse la più idonea da adottare per riparare il danno: la ricostruzione del tetto fedele alla versione originale, oppure una nuova copertura che mettesse in risalto la trasformazione avvenuta? Dopo svariate proposte originali e più o meno condivisibili, si è alla fine optato per la ricostruzione della copertura lignea così come appariva precedentemente all’incendio.
  • L’Abbazia di Montecassino in Italia. Distrutta dai bombardamenti nel 1944 nel corso della Seconda Guerra Mondiale, fu completamente ricostruita con il suo aspetto precedente e nello stesso luogo in cui sorgeva, poiché si sentì la necessità di riavere indietro un complesso architettonico così importante e costituente un importante tassello della storia.

Molte volte è stata adottata la teoria del “restauro stilistico” di Viollet-le-Duc, secondo cui le parti mancanti di un edificio storico avrebbero dovuto essere ripristinate secondo lo stile originario dell’epoca. Ciò entrava in contrasto con la teoria del “restauro romantico” di John Ruskin, secondo cui si privilegiava la rovina di una struttura, piuttosto che ricrearne le parti distrutte e realizzare così un vero e proprio falso storico.

Per Orchard House si è forse a metà tra il falso e la manutenzione. Chiaramente quest’ultima ha portato ad una serie di pesanti restauri, utili alla sopravvivenza estetica e strutturale dell’edificio, nonostante sia chiara la volontà di preservare il luogo, inteso come parte della storia della letteratura; al contempo, si deve notare un altro aspetto: l’aspirazione alla creazione di condizioni idonee per una diffusione della conoscenza e una fruizione “turistica” dell’edificio, in un certo senso “commercializzando”, purtroppo, la storia.

Sitografia essenziale consultata (consigliata per ulteriori approfondimenti):

J. Beyer, The United Women’s Club of Concord and the History of Orchard House, in Patch (21.10.2011): https://patch.com/massachusetts/concord/history-of-orchard-house-and-the-united-women-s-club-of-concord

Contenuti speciali del dvd “Piccole Donne” del 2019 della regista Greta Gerwig, Orchard House, la casa di Louisa May Alcott

A. Giannini, Viollet-le-Duc e Ruskin: restauro e/o chirurgia plastica?, su Stigmagazine (23.03.2020): http://www.stigmazine.com/?p=1114

M. Guarda Ceccoli, Dentro Orchard House: dove Louisa May Alcott scrisse Piccole Donne, su Vanity Fair (16.01.2020): https://www.vanityfair.it/viaggi-traveller/notizie-viaggio/2020/01/16/dentro-orchard-house-dove-louisa-may-alcott-scrisse-piccole-donne

A. Jaremko-Greenwold, Nelle stanze della casa dove Louisa May Alcott ha scritto Piccole donne, su L’Eco del Nulla (29.11.2020): https://www.ecodelnulla.it/nelle-stanze-della-casa-dove-louisa-may-alcott-ha-scritto-piccole-donne

Little Women Massachusetts Film Location Map (pubblicato da eohed il 03.12.2019): https://www.flipsnack.com/eohed/mh0004-19-little-women-tourism-map-fin-rev-5-digital.html

Louisa May Alcott’s Orchard House: https://louisamayalcott.org/home

Louisa May Alcott’s Orchard House, Little Women Garden: https://louisamayalcott.org/little-women-garden

Louisa May Alcott’s Orchard House, The Concord School of Philosophy at Orchard House: https://louisamayalcott.org/the-school-of-philosophy

G. Lo Iacono, Orchard House, la casa in cui Louisa May Alcott visse e scrisse Piccole Donne, 361 Magazine (27.02.2020): https://www.361magazine.com/lifestyle/orchard-house-casa-alcott-piccole-donne/

L. Montagnoli, Falsi storici. Dal campanile di San Marco al Ponte di Santa Trinita, dove scovarli in Italia, su Artribune (13.07.2022): https://www.artribune.com/progettazione/architettura/2022/07/falsi-storici-campanile-san-marco-ponte-santa-trinita-dove-in-italia/

S. Musco, Notre-Dame, Sgarbi: «è un falso storico, la cristianità non finisce qui», su Il Dubbio (23.11.2022): https://www.ildubbio.news/2019/04/17/notre-dame-sgarbi-e-un-falso-storico-la-cristianita-non-finisce-qui/ 

Orchard House: Home of Little Women Documentary: https://orchardhousedocumentary.org/

S. Sacri, Piccole Donne i luoghi del film: itinerario in Massachusetts tra le locations del libro e della pellicola di Greta Gerwig, su simonasacri.com: https://www.simonasacri.com/america/stati-uniti/new-england/piccole-donne-i-luoghi-del-film-massachusetts.php

Siviaggia.it, Piccole donne, la casa delle sorelle March esiste davvero e si trova nel Massachussets (09.01.2020): https://siviaggia.it/luoghi-da-film/fotonotizia/piccole-donne-casa-massachussets/267489/

Visit Concord – Massachusetts, Orchard House: https://visitconcord.org/listings/orchard-house/

Wikipedia, Orchard House: https://en.wikipedia.org/wiki/Orchard_House  

Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Valentina Angela Cumbo

Scritto in data: 11 dicembre 2022

Foto di copertina: Orchard House (victorgrigas, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons)

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About Valentina Angela Cumbo 23 Articles
Architetto iunior e Paesaggista iscritta all'Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia; specialista in Beni Naturali e Territoriali.