Intervento di messa in sicurezza della Canonica di Sant’Agostino di Amatrice (RI)

Nell’ambito delle attività di rimozione e recupero delle macerie della canonica di Sant’Agostino di Amatrice, sulla quale si era abbattuta parte della torre campanaria della adiacente chiesa con il conseguente collasso dell’intero secondo piano dell’edificio, sono stati recuperati in questi ultimi giorni numerosi beni mobili conservati all’interno di una sala dove era stata allestita, prima del sisma del 2016, una raccolta d’arte sacra parrocchiale. Si tratta per lo più di paramenti e vasi sacri, suppellettili liturgiche, statue e dipintidevozionali che vanno dal XVII al XIX secolo. Le operazioni sulle maceriesi sono rese necessarie non solo per il completamento della fase conoscitiva del complesso, ma anche per l’attuazione di ulteriori ed eventuali presidi per la cantierizzazione in sicurezza ai fini della ricostruzione e del restauro della adiacente la chiesa.

Tra i beni più rappresentativi recuperati in queste ultime ore si segnala il reliquiario a ostensorio contenente un’importante reliquia di san Giuseppe da Leonessa, il frate cappuccino morto nel 1612 nel convento di Amatrice dove fu inizialmente seppellito, che rappresenta non solo un oggetto di grande devozione ma anche un bene fortemente identitario per il territorio.

L’intervento che si è appena concluso – in cui è stato possibile, tra l’altro, il salvataggio di un giovane esemplare di volpe in evidente difficoltà da parte del Comando Stazione Carabinieri Forestale di Amatrice – è stato realizzato in stretta collaborazione tra l’Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti. Le operazioni sono state possibili grazie all’opera dei Vigili del Fuoco di Rieti, insieme al personale dei GOS (Gruppi Operativi Speciali della Direzione Regionale del Lazio) coordinati dalla Direzione per l’Emergenza del Ministero dell’Interno che si sono avvalsi anche di un nuovissimo automezzo pesante con cabina pressurizzata. Alle operazioni di recupero dei beni culturali hanno collaborato i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale – Task Force Unite 4 Heritage (Caschi Blu della Cultura) e i funzionari del MiBACT in sinergia con la Diocesi di Rieti e con il Comune di Amatrice che hanno agevolato non poco le operazioni anche sotto il profilo logistico.

La soddisfazione di aver recuperato una quantità di beni superiore a quanto si sperava inizialmentesi associa al risultato ottenuto grazie alla sintonia e all’impiego delle specifiche competenze e dei mezzi messi a disposizione dei soggetti coinvolti.

Comunicato della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti

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