La Maddalena robbiana

A febbraio molti di voi avranno appreso e letto la notizia della restituzione della Maddalena robbiana alla Germania da parte delle Gallerie degli Uffizi. I legittimi proprietari ne sono, così, tornati in possesso dopo 84 anni.

La Santa Maria Maddalena attribuita ad Andrea Della Robbia, infatti, era tra le opere di proprietà della galleria d’arte denominata “A.S. Drey” di Monaco di Baviera. Proprietari della galleria erano Sigfried Drey e Ludwig Stern. Tra il 17 e il 18 giugno 1936, essi furono costretti a vendere, presso la casa d’asta Paul Graupe di Berlino, i beni appartenenti alla loro galleria, per pagare una tassa imposta dal regime nazista. La Maddalena era tra i circa 500 beni che furono venduti in tale occasione.

Durante le recenti indagini condotte per l’ultima e legittima restituzione, le autorità hanno accertato le anomale procedure seguite al momento dell’asta. In breve, la vendita era stata forzata dai nazisti; da qui deriva la legittimità della richiesta avanzata da parte degli eredi Drey.

Ma in quali circostanze e perché la Maddalena era stata in prima battuta restituita dal Governo alleato in Germania all’Italia nel 1954 e per questo conservata, fino ad oggi, presso i depositi delle Gallerie degli Uffizi?

La risposta va ricercata nei vari traffici, spesso illeciti, che gli emissari di Hitler e Goering conducevano in affari con antiquari e collezionisti italiani. E tra questi vi era il Contini Bonacossi.

Tra il 1941 e il 1943 molte furono le opere che il Contini vendette a Hermann Goering, tra cui la Maddalena. Non sono chiare le circostanze in cui il Contini ne venne in possesso; probabilmente la ottenne dal primo acquirente dell’asta Graupe.

Ad ogni modo, la scultura entrò a far parte della sconfinata collezione Goering. Da lì arrivò al Central Collecting Point di Monaco il 3 agosto 1945, insieme alle altre opere e oggetti d’arte che la MFAA Section, i cosiddetti Monuments Men, erano riusciti a recuperare. Lì la vide sicuramente Giorgio Castelfranco, il quale prese parte alla prima Missione italiana per il recupero delle opere d’arte in Germania capitanata da Rodolfo Siviero. Nel taccuino che Castelfranco aveva con sé durante la missione, annotò tutte le opere viste da lui stesso e individuate come oggetto di possibile richiesta di restituzione. In quelle bellissime pagine manoscritte, conservate presso la Biblioteca Bereson di Villa i Tatti, si trova annotata anche la Maddalena robbiana.

Lo Stato italiano reclamò quindi la restituzione della scultura, insieme alle altre opere che non godevano del ritorno immediato in Italia. La Maddalena fu restituita nel 1954 alla luce di quanto previsto dalla Legge del 14 gennaio, n. 77/1950, Avocazione allo Stato del materiale artistico, storico e bibliografico recuperato in Germania e restituito allo Stato italiano dal Governo militare alleato:

“Le opere d’interesse artistico, storico e bibliografico, che nel periodo dal 1 gennaio 1936 all’8 maggio 1945 furono trasferite in proprietà e a qualsiasi titolo allo Stato germanico, a personalità politiche del regime nazista o a sudditi germanici e delle quali il Governo italiano ha ottenuto la restituzione da parte del Governo Militare alleato in Germania, sono acquisite al patrimonio artistico, storico e bibliografico dello Stato e conservate in musei e biblioteche”.

Ritorno in Italia delle opere esportate abusivamente da Goering, in “Giornale d’Italia”, 07 giugno 1954, p. 3 (digitalizzazione del quotidiano conservato presso il Museo Casa Rodolfo Siviero).

Le informazioni allora in possesso di coloro che trattarono le restituzioni hanno, perciò, indotto a pensare che l’opera dovesse legittimamente tornare in Italia. Un errore, quindi, compiuto a fin di bene, se così si può dire. Per fortuna, oggi, all’interno di una politica delle restituzioni che conferma l’impegno sia da parte dell’Italia che della Germania nel restituire le opere trafugate durante il secondo conflitto mondiale, e grazie all’intervento coordinato del Comitato per il Recupero e la Restituzione dei beni culturali del MiBACT, del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, delle Gallerie degli Uffizi e dell’Avvocatura dello Stato, è stato possibile riconsegnare l’opera ai legittimi proprietari.

Bibliografia

F. Bottari, Rodolfo Siviero. Avventure e recuperi del più grande agente segreto dell’arte, Castelvecchi, Roma, 2013.

B. Paolozzi Strozzi, F. Scalia (a cura di), L’opera ritrovata: omaggio a Rodolfo Siviero, Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Vecchio, dal 29 giugno 1984), Cantini Edizioni d’arte, 1984.

Fonti archivistiche

ACBB (Archivio Castelfranco, Biblioteca Berenson), Serie Professional III. 09, taccuino di G. C. durante la Missione italiana per il recupero delle opere d’arte in Germania, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, Villa I Tatti, Firenze.

Sitografia

D. Maida, Beni trafugati dai nazisti. L’Italia restituisce un’opera di Andrea della Robbia a famiglia ebrea, su Artribune (22/02/2020).

Catalogo online dei Beni Culturali italiani: https://www.beni-culturali.eu/opere_d_arte/scheda/-santa-maria-maddalena-della-robbia-andrea-1435-1525-09-00233151/398082.

Database on the “Munich Central Collecting Point”, consultabile al sito web del Deutsches Historisches Museum, https://www.dhm.de/datenbank/ccp/dhm_ccp.php?seite=6&fld_1=&fld_3=&fld_4=&fld_5=&fld_6=&fld_6a=&fld_7=&fld_8=della+robbia&fld_9=&fld_10=&fld_11=&fld_12_a=&fld_12_b=&fld_12a=&fld_13=&suchen=Search.

Inventario “Sculture 1914” consultabile online al sito web delle Gallerie degli Uffizi, https://fotoinventari.uffizi.it/it/ricerca-opere.

Lost Art Database, consultabile al sito web della German Lost Art Foundation, http://www.lostart.de/Webs/EN/Datenbank/EinzelobjektVerlust.html?cms_param=EOBJ_ID%3D412222.

Autore della scheda “Recuperi famosi” per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Caterina Zaru

Scritto in data: 22 maggio 2020

Il contributo è scaricabile in formato pdf al seguente link.

La Regione Toscana, proprietaria del Museo Casa Siviero e di tutte le opere e i documenti lì conservati, concede alla dott.ssa Caterina Zaru le immagini digitalizzate delle stampe fotografiche conservate a Casa Siviero per essere utilizzate a scopo illustrativo sul blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”.

Le immagini, delle quali è indicata la fonte, sono inserite per puro scopo illustrativo e senza alcun fine di lucro.

La nostra attività sul blog e sui social viene effettuata volontariamente e gratuitamente. Se vuoi sostenerci, puoi fare una donazione. Anche un piccolo gesto per noi è importante.

Ti ringraziamo in anticipo!

Admin. Cristina Cumbo e #LaTPC team

Puoi inquadrare il QR-code tramite l’app di PayPal, oppure cliccare su:

Sostieni #LaTPC blog