L’attività CITES nella Guardia di Finanza: in dogana per la difesa del patrimonio animale e vegetale

Non sempre quando si parla di traffico illecito, si intende quello di beni archeologici o storico-artistici. Questo concetto riguarda molte categorie di beni, come le specie animali e vegetali, il cui commercio si svolge in modo veramente molto simile a quello delle opere d’arte.

Tali beni non rientrano in modo esplicito all’interno del concetto di patrimonio culturale, ma se si fa riferimento al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e in particolare alla sezione che tutela i beni paesaggistici, si può dire che il paesaggio – e tutte le categorie di beni naturalistici tutelate – è composto da esseri vegetali e animali che necessitano, proprio per tale motivo, di una particolare forma di tutela per evitare il rispettivo sfruttamento e dunque l’estinzione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il commercio illecito di specie animali occupa il quarto posto nella classifica ONU – ormai risalente al 2014-2015 secondo La Stampa –, dopo il traffico di droga, armi ed esseri umani. Il motivo per cui animali esotici e vegetali rari vengono commerciati consiste nella vanità e nell’ostentazione di tali beni, spesso da parte di personaggi facenti parte della malavita organizzata per dimostrare il proprio potere.

Cos’è la CITES e chi si occupa del monitoraggio del commercio illecito

Molte specie animali e vegetali a rischio di estinzione vengono tutelate dalla CITES, ovvero da una Convenzione Europea nota come Convenzione di Washington, attraverso la quale le forze dell’ordine dei vari paesi membri collaborano al fine di evitare il commercio di tali beni. In Italia il monitoraggio su territorio nazionale spetta ai Carabinieri Forestali, mentre in zone di confine (dogana, importazioni ed esportazioni, ecc.) alla Guardia di Finanza, che svolge questo ruolo dal 2017.

CITES (da mite.gov.it)

L’importanza degli Allegati per il riconoscimento delle specie

La CITES (Convenzione di Washington) è costituita da 3 appendici contenenti i nomi delle specie da proteggere in ordine di priorità. Molte di queste specie (più di 35.000 tra animali e vegetali) sono riportate all’interno degli Allegati A, B, C e D del Regolamento (CE) 338/97 “relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio”, che costituiscono un punto di riferimento fondamentale per il riconoscimento delle specie da tutelare. L’Allegato A è quello più importante perché contenente le specie a rischio di estinzione, per le quali si vieta ogni forma di commercio. Infatti, non esiste una “banca dati” dov’è possibile monitorare ciò che è stato rubato e ciò che è stato recuperato (se non quella internazionale dell’Unione Europea, ovvero la EU-TWIX à https://www.eu-twix.org/ , in cui sono raccolti tutti i recuperi avvenuti), ma in questo caso è importante la formazione dei singoli componenti delle forze dell’ordine, opportunamente istruiti tramite appositi corsi di formazione e che, all’occorrenza, hanno la possibilità di rivolgersi a professionisti esterni facenti parte dei Dipartimenti universitari (ad esempio: settore di Biologia Marina all’Università degli Studi della Tuscia; settore dei Rettili all’Università di Roma Tor Vergata; settore botanico all’Orto Botanico di Roma facente parte di Sapienza Università di Roma).

Esiste, inoltre, un “World Wildlife Crime Report” – ce ne sono ben due, appartenenti agli anni 2016 e 2020 – realizzato dall’UNODC “United Nations Office on Drugs and Crime”, ovvero una raccolta di studi sul commercio illecito di specie animali e vegetali protette, che analizza il problema a livello globale. Il documento del 2020 contiene, infatti, al suo interno, dopo un’introduzione generale, diversi approfondimenti denominati come segue: “Rosewood timber”; “African elephant tusk and rhinoceros’ horns”; “Pangolin scales”; “Live reptiles”; “Big cats”; “European Glass eels”; “Value chains and illicit financial flows”.

Come si svolge un recupero di specie animali?

Intervistando il Mar. Aiut. Candeloro Calabrò della Guardia di Finanza – Gruppo di Fiumicino Aeroporti, è emerso che tale corpo di polizia ha la facoltà, per Legge, non solo di sequestrare, ma anche di applicare una sanzione amministrativa (che va dai 3.000 ai 15.000 €). Quando una specie animale viene posta sotto sequestro, è momentaneamente ospitata presso ricoveri idonei che mettono al primo posto il benessere dell’animale. Successivamente, divenendo con la confisca proprietà dello Stato, essa viene donata ad Enti che possano prendersene cura, come per esempio i Bioparchi. Per quanto riguarda l’oggettistica (es. zanne d’avorio lavorate o meno, animali impagliati, etc.), invece, può capitare che venga messa all’asta o donata a scuole e istituti come monito per chi le osserva.

Il monitoraggio e la tracciabilità

Affinché un animale (in particolare quelli presenti nell’Allegato A) venga monitorato, è necessario che siano note origine e nascita dello stesso – se è stato prelevato dalla natura o se è nato in cattività – e che, quindi, oltre alla documentazione necessaria, esso sia dotato di microchip e marcato entro 10 giorni dalla sua nascita. Per esempio, per quanto riguarda gli uccelli, verrà apposto un anellino attorno alla zampa, la cui grandezza di diametro sarà colmata man mano che l’animale si svilupperà. Se l’anello risulta largo in una specie adulta, significa che è stato contraffatto. Senza tale strumentazione e documentazione non è possibile mantenere il monitoraggio delle specie esportate, proprio com’è accaduto per alcuni esemplari di volpi volanti, importati, e dei quali non è stata resa nota quale fosse la loro destinazione, perdendo così qualunque traccia. Talvolta, inoltre, possono esserci ulteriori difficoltà, nonostante l’importazione di un animale sia regolare. Un caso simile è quello che ha visto protagonista un leopardo trasferito lecitamente da uno zoo in Sud Africa a quello di Napoli, per il quale si ebbero però problemi di lettura del microchip.

I pappagalli sono tra le specie più commerciate (da lav.it)

Recuperi degni di nota

Il Maresciallo si è poi soffermato anche sui recuperi di animali vivi. Tra i più famosi ha ricordato quello riguardante alcuni Falchi pellegrino con anello clonato e contraffatto e – come si citava prima – quello di un esemplare femminile di leopardo, poi ospitato presso il Bioparco di Napoli. Inoltre, tra le specie animali più importate si annoverano i pappagalli e i piccoli rettili (iguane, camaleonti, ecc.) che viaggiano in condizioni estreme, spesso in contenitori di plastica e senza apposita strumentazione che mantenga il loro benessere. Tra i recuperi di oggetti, invece, si ricordano quello di una zanna d’avorio rinvenuta in una cassa stereo, appartenente ad una femmina di elefante; di un cucciolo di coccodrillo e di uno di caimano impagliati, adattati a souvenirs; di un rotolo di pelle di pitone, destinato probabilmente a comporre borse o abiti; di conchiglie, tra le più grandi al mondo, provenienti da Cuba, prelevate direttamente dal mare (si notano, infatti, le incrostazioni). Altri esempi noti sono costituiti da intere parti di corallo tagliate dai turisti e dai sacchi di sabbia prelevata dalle spiagge sarde, riguardo cui solo nel 2021 – secondo un bilancio effettuato dall’Agenzia delle Dogane dei Monopoli negli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia – sono stati recuperati 130 Kg di sabbia ed effettuati 61 sequestri (fonte Ansa in bibliografia).

Falchi pellegrino (da reportdifesa.it)

L’importanza dell’informazione

Prima di intraprendere un viaggio, vengono svolti brevi corsi di formazione rivolti ai turisti – anche tramite l’illustrazione di guide –, soprattutto propedeuticamente alla partenza per paesi come Africa e Asia, proprio per far sì che essi siano istruiti riguardo gli oggetti da non acquistare e da evitare, quindi, per non andare incontro a sanzioni una volta di ritorno nel proprio paese di origine. Nonostante ciò, il commercio illecito sta aumentando e risulta sempre più urgente possedere una maggiore conoscenza in materia affinché si eviti di creare danni non solo alle singole specie, ma anche all’ambiente.

Si ringrazia il Mar. Aiut. Candeloro Calabrò e il Mar. Ord. Vladimiro Colasanti della Guardia di Finanza per l’intervista, da cui è nato il presente articolo.

Bibliografia essenziale di supporto:

Ansa, Oltre 130 Kg di sabbia sequestrati in aeroporti sardi nel 2021 (24.01.2022): https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2022/01/24/oltre-130-kg-sabbia-sequestrati-in-aeroporti-sardi-nel-2021_3840aec8-7e54-40dd-8d52-6171ab2858bd.html

Commissione Europea, Regolamento sul commercio di specie selvatiche nell’Unione Europea. Un’introduzione alla CITES e alla sua applicazione nell’Unione Europea, Lussemburgo 2007

Eur-Lex,  Regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio del 9 dicembre 1996 relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ALL/?uri=celex:31997R0338

Guardia di Finanza, C.I.T.E.S. richiesta di intervento: https://www.gdf.gov.it/servizi-per-il-cittadino/consigli-utili/c.i.t.e.s.-2013-richiesta-di-intervento

La Stampa, Forestale: il traffico illegale di animali e vegetali al quarto posto dopo droga, armi e esseri umani (16.01.2015): https://www.lastampa.it/la-zampa/altri-animali/2015/01/16/news/forestale-il-traffico-illegale-di-animali-e-vegetali-al-quarto-posto-dopo-droga-armi-e-esseri-umani-1.35304474/

Ministero della Transizione Ecologica, CITES – Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione: https://www.mite.gov.it/pagina/cites-convenzione-di-washington-sul-commercio-internazionale-delle-specie-di-fauna-e-flora

United Nations, World Wildlife Crime Report: https://www.unodc.org/unodc/en/data-and-analysis/wildlife.html

Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Valentina Angela Cumbo

Le immagini, delle quali è indicata la fonte, sono inserite per puro scopo illustrativo e senza alcun fine di lucro.

Scritto in data: 12 giugno 2022

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About Valentina Angela Cumbo 23 Articles
Architetto iunior e Paesaggista iscritta all'Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia; specialista in Beni Naturali e Territoriali.