Luoghi abbandonati come set cinematografici: quando l’architettura si fa scenografia (parte 1)

Villa Catena (foto di Valentina Angela Cumbo)

Molte volte capita di imbattersi in film o fiction, in cui alcune scene si svolgono in luoghi abbandonati, pressoché ignoti. Spesso ci si rivolge la classica domanda: “Dove avranno girato questo film?”.

Ebbene, lo scopo del presente articolo è rispondere analizzando tre esempi di spazi abbandonati che sono stati scelti come set cinematografici da alcuni registi, in questo caso italiani, facendo emergere un aspetto affascinante e non sempre scontato dell’architettura: quello della scenografia. Probabilmente è un fenomeno che si avvicina molto al recente “Abandonalism”, ovvero il metodo usato da parte di architetti, designer e artisti per raccontare in qualche modo la storia dei luoghi abbandonati.

Iniziamo con Villa Catena a Poli, collocata a pochi chilometri a est di Roma, divenuta una delle ambientazioni del recente film “Pinocchio” (2019), diretto da Matteo Garrone, con la partecipazione dell’attore Roberto Benigni. Si tratta di un luogo ricco di storia, ma anche provvisto di poche informazioni storiche.

La villa, di circa 80 ettari, è occupata da vasti terreni agricoli dove è caratteristica la presenza di uliveti. Tale aspetto si unisce a quello storico: un lungo asse attraversa l’intera tenuta collegando tra loro diversi edifici, ovvero la Fortezza, le Cascine Nuove e il Casino Papale. Sono collocati in modo sparso, invece, la Chiesa di Santa Croce (probabilmente ex torretta di avvistamento, poi trasformata in chiesa), il Conventino e un’altra struttura che, ad un primo sguardo, sembrerebbe una piccola chiesa o cappella. Ognuna di queste strutture rappresenta una parte importante della storia di Villa Catena, che purtroppo ad oggi versano in uno stato di degrado avanzato. Sono tutti edifici allo stato di ruderi, alcuni dei quali riutilizzati come stalle per i cavalli o come deposito per attrezzi agricoli.

La Villa ha avuto una storia molto tormentata sin dalle sue origini, cioè tra il 1500 e il 1600 circa con Torquato Conti, probabilmente il padrone di tutta l’area e ideatore del progetto della Villa. I proprietari che seguirono furono sempre della dinastia dei Conti fino al 1808. Dopodiché, venne acquistata dagli Sforza-Cesarini e infine dai Torlonia nel 1820.

Nonostante la sua magnificenza, la Villa presenta dubbi e misteri anche sull’origine del nome, che dalla consultazione di alcune fonti scritte e cartografiche, potrebbe forse derivare dalla Valle Catena, dove sorge la Villa, o dal fatto che sia contornata da una catena di colli, o ancora dalla presenza di una catena di giochi d’acqua, che partivano dal ninfeo di fronte alla Fortezza. Ma tante altre potrebbero essere le interpretazioni, osservando e leggendo solo alcune delle planimetrie storiche, dalle quali emergono alcuni spunti interessanti.

È proprio a partire dal 1900, però, che la cinematografia entra a far parte della storia di Villa Catena. Infatti, il nuovo proprietario, Dino De Laurentiis, famoso regista dell’epoca, oltre a farne la sua abitazione, la rende anche set per alcuni film. La Villa torna così al suo antico splendore, divenendo un importante punto di riferimento per le celebrità dell’epoca. De Laurentiis apportò anche delle modifiche soprattutto nella Fortezza: ancora oggi possiamo riscontrarne le tracce, ad esempio, in ciò che resta della cucina o della piccola sala cinematografica/teatro creato appositamente per la proiezione di film. La Villa venne abbandonata nel 1971 e successivamente acquisita dalla società Villa Catena spa, il cui progetto di totale rinnovamento venne rifiutato perché eccessivamente impattante.

Allo stato attuale, tutto sembra fermo e quasi senza speranza per la Villa. I danni strutturali degli edifici e il degrado vegetazionale in alcuni punti sono eccessivamente avanzati. Ma questo sembra non fermare le riprese cinematografiche, com’è accaduto infatti per il film “Pinocchio”, dove la location ha sicuramente contribuito a rendere il racconto molto suggestivo.

Quale sarà, dunque, il destino di Villa Catena? Vincerà la sua antica vocazione agricola o la sua recente vocazione cinematografica? Si spera soltanto che un patrimonio così prezioso non vada perso per sempre.

Bibliografia essenziale:

G. Canonico Cascioli, Memorie storiche di Poli, Libreria editrice della Vera Roma, 1896.

Catasto Gregoriano del 1560 – 1650 e del 1858.

Circuitoturismo.it, I luoghi del film: Pinocchio (2019) (08.01.2020): https://www.circuitoturismo.it/i-luoghi-del-film-pinocchio-2019

Comune di Poli, Villa Catena: https://www.comune.poli.rm.it/c058078/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20049

D. de Revillas, Territorio della Diocesi di Tivoli, 1739.

Emporium, Le grandi ville italiane: la Villa Catena e i Monti Sabini, 1900.

FAI, Villa Catena: https://www.fondoambiente.it/luoghi/villa-catena?ldc

A. Litta, Foglio 4. Marittima e campagna, 1820.

C. Seta, Villa Catena, il futuro dopo i “fasti” di Dino De Laurentis e Silvana Mangano (20.10.2019): https://montiprenestini.info/villa-catena-il-futuro-dopo-i-fasti-di-dino-de-laurentis-e-silvana-mangano/

C. Seta, Villa Catena, da De Laurentis al Pinocchio di Garrone. Il fascino di un luogo senza tempo a Poli (25.09.2019): https://montiprenestini.info/villa-catena-da-de-laurentis-al-pinocchio-di-garrone-il-fascino-di-un-luogo-senza-tempo-a-poli/

C. Seta, La magia del Pinocchio a Poli: dietro le quinte del set. “Il mio incontro con Benigni e Garrone” (23.12.2019): https://montiprenestini.info/la-magia-di-pinocchio-a-poli-dietro-le-quinte-del-set-il-mio-incontro-con-benigni-e-garrone/

P. Spinetti, Foglio 3. Lunghezza lato sinistro, 1913 (1914).

Wondernet Magazine, “Abandonalism”: luoghi abbandonati diventano set fotografici o lacation di matrimoni (13.02.2020): https://www.wondernetmag.com/2020/02/13/abandonalism-luoghi-abbandonati-diventano-set-fotografici-o-location-di-matrimoni/

Per saperne di più, si rimanda alla tesi: https://webthesis.biblio.polito.it/8318/1/tesi.pdf

Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Valentina Angela Cumbo

Foto di Valentina Angela Cumbo, tranne dove diversamente indicato. Ne è vietata la diffusione senza l’esplicito consenso dell’autrice e/o l’indicazione dei credits fotografici, nonché del link relativo al presente articolo.

Le immagini, delle quali è indicata la fonte, sono inserite per puro scopo illustrativo e senza alcun fine di lucro.

Scritto in data: 8 febbraio 2021

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About Valentina Angela Cumbo 23 Articles
Architetto iunior e Paesaggista iscritta all'Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia; specialista in Beni Naturali e Territoriali.