Mostra “Città sospese. Siti italiani UNESCO nei giorni del lockdown” – Roma, Palazzo Poli (21 maggio – 16 luglio 2021)

Mostra Palazzo Poli (foto di Cristina Cumbo)

Nella magnifica cornice architettonica di Palazzo Poli, in cui si trova incastonata la Fontana di Trevi, è ospitata la mostra fotografica “Città sospese. Siti italiani UNESCO nei giorni del lockdown” organizzata dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) con la collaborazione dei Caschi Blu della Cultura (Unite4Heritage), del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD).

Gli scatti, realizzati da quattro fotografi del Ministero della Cultura – Alessandro Coco, Francesca Lo Forte, Alfredo Corrao, Giuseppe Zicarelli -, ripercorrono quei momenti sospesi nel tempo che hanno visto l’Italia immobile davanti all’epidemia di covid-19.

Scorrono davanti agli occhi del visitatore le immagini dei monumenti italiani tra i più importanti e rappresentativi, da Alberobello a Matera, da Roma a Firenze, da Ferrara a Venezia, Pisa, Siena, Urbino e San Gimignano, riportando quel vuoto estraniante cui nessuno è abituato.

Piazza di Spagna e la scalinata di Trinità dei Monti, solitamente brulicanti di turisti, si mostrano deserte: non ci sono più le chiacchiere spese in ogni linguaggio conosciuto, non ci sono più i colori di mille abiti, persone in posa pronte a ricordare un viaggio. Vi sono solo i monumenti, stanti nella loro magnificenza, ad essere gli unici e indiscussi protagonisti delle città, mostrando così una contrastante e surreale condizione di vuoto, fonte di malinconia ed evocatrice di quelle atmosfere dipinte, nel secolo scorso, dal grande artista Giorgio De Chirico.

Nonostante quella trascorsa possa sembrare una situazione di apparente tranquillità e vivibilità, soprattutto nelle città d’arte, siamo proprio sicuri che le architetture, l’arte, l’archeologia, le chiese che costellano la nostra Italia siano fatte per essere ammirate senza la presenza antropica? In un momento complicato in cui quello culturale è stato tra i settori maggiormente colpiti dalla crisi, si comprende come il patrimonio monumentale sia stato creato dall’uomo per l’uomo.

Indiscutibile il fatto che i percorsi turistici potrebbero e dovrebbero essere ripensati per evitare che città come Roma o Venezia, o anche la più piccola Alberobello, siano solo a misura di visitatore, dimenticando in un cantuccio gli abitanti, costretti a muoversi difficilmente attraverso i mezzi sovraffollati, o ad accontentarsi di prodotti certamente non destinati a loro, ma a un pubblico “occasionale” e non cittadino.

Il vuoto che ha avvolto i nostri monumenti per più di un anno spinge, però, a riflettere anche e soprattutto sull’elevato valore simbolico e identitario da essi rivestito. Cosa sarebbe questa Italia, eterogenea e ricca di bellissime tradizioni, senza la torre di Pisa, o le calli di Venezia? Senza i sassi di Matera, illuminati da lucine arancioni che sembrano emergere da un’altra epoca? Senza i borghi che ne caratterizzano ogni angolo, le torri medievali e rinascimentali, senza la nostra storia?

Avere cura della nostra terra, della nostra cultura, dei nostri monumenti equivale, ora più che mai, a tutelare la storia collettiva di un popolo, culla e crocevia di civiltà.

Le fotografie, in mostra a Palazzo Poli nella Sala Dante fino al 16 luglio 2021, confluiranno all’interno di un apposito fondo dell’ICCD.

Ulteriori informazioni sul progetto e le modalità di visita sono disponibili su:

Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Cristina Cumbo

Foto di Cristina Cumbo. Le immagini hanno il solo scopo di illustrare le riflessioni pubblicate sul presente blog.  Ne è vietata la diffusione senza l’esplicito consenso dell’autrice e/o l’indicazione dei credits fotografici, nonché del link relativo al presente articolo.

Le immagini, delle quali è indicata la fonte, sono inserite per puro scopo illustrativo e senza alcun fine di lucro.

Scritto in data: 3 luglio 2021

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About Cristina Cumbo 115 Articles
Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il Master annuale di II livello in “Strumenti scientifici di supporto alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale” attivo presso il medesimo ateneo (2019). Dal mese di gennaio 2022 al marzo 2024 ha collaborato con l'Institutum Carmelitanum di Roma conducendo ricerche su alcune chiese Carmelitane demolite e ricostruendone la storia. Attualmente è assegnista di ricerca presso l'ISPC - CNR, dove si occupa di analizzare storicamente il fenomeno del vandalismo sul patrimonio naturale e culturale in Italia per la redazione di linee guida funzionali alla mitigazione del rischio.