Report dell’attività operativa 2019 per il Nucleo TPC di Firenze

Giunge il report dell’attività operativa 2019 per i Carabinieri del Nucleo TPC di Firenze con competenza sulla regione Toscana.

A fronte dei 55 furti registrati nel 2018, sono 38 quelli attribuiti al 2019 (con una diminuzione pari al -30,9%.

Le attività di contrasto hanno consentito il recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici per un valore complessivo pari a circa sei milioni e cinquecentomila euro. A questo si aggiunge il sequestro delle opere d’arte contemporanee contraffatte che, qualora immesse sul mercato come autentiche, avrebbero potuto fruttare circa cinquecentomila euro.

Le persone deferite all’Autorità Giudiziaria sono state 48 (di cui 16 per danno nei confronti del paesaggio); sono state effettuate 16 verifiche per la sicurezza nei musei, biblioteche e archivi; sono 717 i beni controllati in Banca Dati.

L’attenzione è stata rivolta anche verso gli esercizi antiquariali e commerciali di settore, di cui 135 controllati nel 2019; si registrano anche 22 controlli nei confronti di mercati e fiere.

Per quanto concerne i recuperi, sono 33 quelli appartenenti ai beni antiquariali, archivistici e librari, 41 i reperti archeologici e 14 le opere contraffatte sequestrate.

Con la collaborazione delle altre componenti dell’Arma dei Carabinieri, in particolare con il 4° Nucleo Elicotteri di Pisa, e delle Soprintendenze archeologia belle arti e paesaggio competenti per territorio, ha potuto svolgere operazioni di controllo di 35 siti tutelati da vincoli paesaggistici e monumentali e di 31 aree archeologiche.

Tra le operazioni più significative si ricorda la “Campagna a tutela del patrimonio paesaggistico e dei siti archeologici”, svolta dal 30 luglio al 30 ottobre 2019, indirizzata al monitoraggio di siti archeologici terrestri, marini ed aree paesaggistiche:

  • a Castiglione della Pescaia: denunciato un 49enne legale rappresentante di un locale camping per la realizzazione all’interno della struttura ricettiva di costruzioni ed opere in assenza di autorizzazione;
  • all’Isola di Giannutri: denunciata imprenditrice residente nella provincia di Arezzo per aver costruito nella sua proprietà, vincolata dal punto di vista archeologico, una terrazza, ballatoi in cemento e scale scavate nella roccia per avere accesso all’approdo sottostante;
  • all’Isola del Giglio (GR): denunciati due imprenditori, per aver realizzato nella loro proprietà, sottoposta a vincolo paesaggistico diretto, una piscina ed una serie di costruzioni in muratura.
  • Forte dei Marmi (LU): denunciato titolare di una struttura balneare per aver realizzato all’interno del bagno un gazebo ed installato vetrate scorrevoli presso la sala bar in difformità alle autorizzazioni rilasciate dalla Soprintendenza.

Inoltre, in occasione dell’evento sismico che ha colpito l’area del Mugello il 9 dicembre 2019, il Nucleo TPC di Firenze, insieme ai alla SABAP di Firenze, agli incaricati delle locali Arcidiocesi e Diocesi e ai Vigili del Fuoco, ha messo in sicurezza 259 beni d’arte, tra cui 37 opere pittoriche, 12 sculture, 164 beni ecclesiastici e 51 documenti di natura archivistica, trasferendone una parte presso un deposito temporaneo e in locali idonei alla loro sicurezza. Sono stati svolti anche servizi preventivi anti – sciacallaggio.

Sono stati organizzati 17 eventi in favore di istituti scolastici, associazioni culturali, università straniere e della terza età, con visite presso la sede del Nucleo in Palazzo Pitti.

Tra i recuperi più significativi:

  • sequestro di un dipinto del XIX secolo, raffigurante “Campagna toscana” di Giovanni March, individuato presso una casa d’aste e risultato provento di furto commesso nel 2006 in Crespina (PI) in danno di privato.
  • sequestro di un dipinto del XVII secolo raffigurante “Musa Urania” di autore ignoto, rubato nel 1977. Il controllo era stato effettuato presso la manifestazione svoltasi a Parma «Mercante in fiera autunno 2018».
  • sequestro di un dipinto del XIX secolo raffigurante «Vecchio seduto con bastone e cappello» attribuito a Filippo Palizzi. Il bene era stato individuato in seguito ai controlli effettuati su siti web di settore e sequestrato presso una casa d’aste di Firenzedel capoluogo toscano. Era stato rubato a Roma nel 1982.
  • restituzione di sei manoscritti in lingua francese di epoca napoleonica all’Ambasciata Francese. I beni erano stati acquistati sul web da un appassionato commerciante del settore, originario della provincia di Firenze, che dopo averli esaminati, li aveva consegnati al TPC.
  • sequestro di un bassorilievo in marmo raffigurante un putto reggistemma di XV secolo. L’opera, esposta a Palazzo Corsini in occasione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze da un commerciante risultato estraneo all’illecito, è risultata rubata il 19 ottobre 1995 a Pompei (NA) da abitazione privata.
  • recupero di 6 reperti archeologici frammentari, parti di anfore di produzione gallica di II-III secolo d.C., localizzate a una profondità compresa tra i 35 e i 40 m, appartenenti a un relitto di epoca medio-imperiale posto a una profondità di 60-70 m presso l’Isola di Montecristo (LI), località Punta del Diavolo.
  • rinvenimento sul fondale marino nell’area del porto turistico di Porto Azzurro (LI) di numerosi frammenti di ceramica appartenenti sia ad anfore romane sia a suppellettili di epoca postclassica, tra cui maiolica decorata e vasellame.
  • in collaborazione con il Nucleo TPC di Napoli e quello di Bari e il supporto della Polizia Criminale di Monaco di Baviera, è stata eseguita la Commissione Rogatoria Internazionale emessa dalla Procura della Repubblica di Taranto, rimpatriando dalla Germania tre importanti reperti archeologici provenienti da scavi clandestini ed illecitamente esportati. I reperti erano stati localizzati in vendita presso una casa d’aste tedesca.
  • Il 19 luglio 2019 a Firenze, presso Palazzo Pitti, veniva restituito alle Autorità italiane il dipinto Vaso di Fiori del pittore olandese Jan Van Huysum (XVII Sec.) esportato illecitamente dall’Italia in epoca successiva al 17 luglio 1944 da un militare della Wermacht dopo che la stessa era stata sottratta dal deposito di Montagnana (PO).

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