Reporter per #LaTPC: il Castello Bonoris di Montichiari (BS)

Castello Bonoris di Montichiari (foto di Emanuele Riccobene)

Monumento: Castello Bonoris

Luogo: Montichiari (BS)

Descrizione: Tra i castelli della provincia di Brescia, ne spicca uno molto particolare che domina la città di Montichiari. Si tratta del Castello Bonoris, eretto sul colle di San Pancrazio e ben visibile dalla zona circostante.

Venne eretto tra l’Otto e il Novecento per volontà del banchiere Gaetano Bonoris (1861-1923) dopo che quest’ultimo, alla giovane età di 29 anni, aveva ricevuto dal re Umberto I di Savoia il titolo di Conte di Montichiari. Poiché gli serviva una residenza adatta al suo nuovo rango, ecco che il conte fece abbattere i ruderi di una preesistente rocca medievale insistente sul colle e, al suo posto, fece erigere il maniero tutt’ora visibile. Il castello nacque dunque nel contesto del revival tardogotico ottocentesco, del quale il Bonoris fu uno degli esponenti. La struttura venne realizzata prima dietro progetto dell’architetto bresciano Antonio Tagliaferri, successivamente sotto la diretta attenzione dello stesso Bonoris che si fece coadiuvare da Carlo Melchiotti.

Cortile interno con stemma araldico del conte Bonoris
Decorazione a tema fantasioso della sala da pranzo

Ne venne fuori una costruzione in stile eclettico che, esternamente, riproduce un vero e proprio castello medievale, con camminamenti di ronda, feritoie, merli, torri, un fossato, ecc. Ma la vera sorpresa si ha all’interno. Entrando nel cortile, ci si ritrova immersi in un ambiente che riproduce fedelmente quello del castello valdostano di Fenis – che, assieme alla Rocca medievale di Torino, al Castello della Manta in provincia di Saluzzo e al castello valdostano di Issogne, costituisce una delle fonti d’ispirazione per l’architettura e le decorazioni del Castello Bonoris –, con le pareti affrescate con decorazioni geometriche dai colori vivaci, una scalinata, gli affreschi alle pareti del ballatoio al primo piano, un piccolo pozzo e, unica differenza rispetto alla rocca valdostana, lo stemma nobiliare del conte, raffigurante i sei colli di Montichiari, la rocca, e lo stemma nobiliare della madre.

All’interno è possibile visitare, al piano terreno, una piccola armeria, la sala da pranzo – anch’essa con pareti affrescate con tematiche mitologiche e lo stemma del conte – e, tra gli altri ambienti, la cappella decorata da Giuseppe Rollini. Ma la vera sorpresa si ha al primo piano. Si tratta degli ambienti privati del conte: la camera da letto – dove si trovano le uniche, rarissime foto di Bonoris poiché egli stesso non volle essere ricordato dopo la morte –, il bagno (oggi ammodernato e non visitabile), lo studiolo con una grande seduta in legno intagliato arricchita, nella parte superiore, da un baldacchino facente parte della struttura, una sala dedicata al re Umberto I di Savoia, che gli aveva concesso il titolo nobiliare ma che lo stesso sovrano non avrebbe mai visto per via del suo assassinio a Monza – la sala venne ultimata l’anno dopo l’uccisione del re – e, in ultimo, la sala del consiglio. Peculiari sono, in tal caso, gli affreschi alle pareti, realizzate sempre dal Rollini, che riprendono fedelmente quelli del Castello della Manta. Il soffitto ligneo, decorato con cartigli riportanti iscrizioni in francese, ha subito recenti restauri che hanno permesso di recuperarne alcuni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, il castello venne occupato dai tedeschi che provvidero a coprire tutte le iscrizioni francesi presenti negli affreschi e le pitture di tutto il maniero.

Decorazione della cappella
Particolare della decorazione della sala del consiglio
Parco all’esterno del castello

All’esterno del castello, uscendo da una porta laterale della cappella, si può accedere al piccolo giardino inglese che si affaccia sulla città e che offre al visitatore una doppia, magnifica, visione: da un lato il castello neogotico, dall’altra il panorama di Montichiari dominato dalla cupola del vicino duomo.

Tutt’attorno, il castello è circondato da un ampio parco che oggi è in parte proprietà del Comune di Montichiari – che lo ha reso fruibile ai cittadini – e in parte degli eredi del conte Bonoris.

Sitografia:

https://www.comune.montichiari.bs.it/it/page/castello-bonoris

https://www.montichiarimusei.it/museo/castello-bonoris/

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About Emanuele Riccobene 21 Articles
Storico. Ha conseguito il master I° livello in "Esperti nella tutela del patrimonio culturale" presso l'Università "Roma Tre". Ha all'attivo pubblicazioni sulla storia politica, militare, economica e sociale della Sicilia. Sta inventariando il patrimonio culturale immateriale del Comune di Delia (CL).