Storia del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale

3 maggio 1969: il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri istituisce il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico presso il Ministero della Pubblica Istruzione e d’intesa con quest’ultimo.

L’Italia diviene così la prima Nazione al mondo a munirsi di un nucleo specializzato al fine di contrastare la depauperazione culturale del territorio, contrastando in tal modo il traffico illecito di beni culturali e favorendo il recupero di quelli trafugati. Solo nel 1970 sarebbe stata siglata la Convenzione UNESCO in cui erano stabilite le misure necessarie per vietare ed impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di beni culturali.

La sede prescelta per il neoistituito Nucleo fu il Palazzetto storico ideato dall’architetto Filippo Raguzzini in piazza Sant’Ignazio, collocato nel cuore pulsante della città di Roma, prossimo al Collegio Romano sede, invece, del Ministero dei Beni Culturali.

Sede del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in piazza Sant’Ignazio (foto di Cristina Cumbo)

Il 20 settembre 1971 il reparto veniva elevato a Comando di Corpo, retto da Colonnello, con alle dipendenze il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico che, negli anni sucessivi, per poter rispondere alle varie esigenze, veniva riorganizzato prevedendo il Reparto Operativo, suddiviso nelle Sezioni Archeologia, Antiquariato, Falsificazione e Arte Contemporanea.

Il 5 marzo 1992, con Decreto del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali, si sanciva formalmente la collocazione del Comando nell’ambito del Dicastero con la nuova denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico, mantenuta sino all’emanazione del D.P.R. 6 luglio 2001, nr. 307 con il quale la denominazione mutava nuovamente e definitivamente in Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Il Comando si configura come Ufficio di diretta collaborazione del Ministro della Cultura (MiC), al quale risponde funzionalmente, rivestendo il ruolo di polo informativo e di analisi, anche in favore delle altre Forze di Polizia.

Il 16 febbraio 2016, presso le Terme di Diocleziano a Roma, è stata siglata l’intesa tra il Governo Italiano e l’UNESCO per la costituzione della Task force Italiana “Caschi blu della cultura – Unite4Heritage“.

Il Comando, composto attualmente da circa 300 unità, è articolato in:

Reparto Operativo (sezioni Archeologia, Antiquariato, Falsificazione e Arte contemporanea), collocato a Roma, cui sono attribuiti compiti di coordinamento investigativo in ambito nazionale e internazionale;

Sezione Elaborazione Dati (SED);

– 16 Nuclei (Roma, Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Cosenza, Firenze, Genova, L’Aquila, Monza, Napoli, Palermo, Perugia, Torino, Udine, Venezia) e 1 Sezione (a Siracusa, per la Sicilia orientale), le cui attività sono coordinate da due Gruppi (quello di Roma per il centro-sud e le isole; quello di Monza per i nuclei settentrionali).

Il Comando si avvale, inoltre, di uno strumento informatico specifico, la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, la più grande a livello mondiale, contenente informazioni sui beni da ricercare, di provenienza italiana e estera, nonché dati di polizia giudiziaria, utili alla conduzione delle indagini.

Per i meriti acquisiti dal Comando nel campo dei Beni Culturali sono state conferite alla Bandiera dell’Arma sette medaglie d’oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte o ai Benemeriti della Scuola della Cultura e dell’Arte.

Il 3 maggio 2019 il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ha festeggiato i 50 anni di istituzione con l’inaugurazione della mostra “L’arte di salvare l’arte. Frammenti di storia d’Italia” presso la Palazzina Gregoriana del Palazzo del Quirinale. Inoltre, il 2019 è stato costellato di eventi volti a celebrare il Reparto specializzato dell’Arma, tra i quali si ricordano la mostra allestita presso i Musei Capitolini “L’Arte ritrovata. L’impegno dell’Arma dei Carabinieri per il recupero e la salvaguardia del nostro Patrimonio Culturale” e quella presso la Centrale Montemartini “Colori degli Etruschi. Tesori di terracotta alla Centrale Montemartini“, il conio di una speciale moneta da parte dell’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, nonché la pubblicazione del volume “La tutela del patrimonio culturale. Il modello italiano 1969-2019“.

Per la redazione del testo sono stati consultati:

Si rimanda anche al video istituzionale (link).

Ultimo aggiornamento: maggio 2023

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Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il Master annuale di II livello in “Strumenti scientifici di supporto alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale” attivo presso il medesimo ateneo (2019). Dal mese di gennaio 2022 al marzo 2024 ha collaborato con l'Institutum Carmelitanum di Roma conducendo ricerche su alcune chiese Carmelitane demolite e ricostruendone la storia. Attualmente è assegnista di ricerca presso l'ISPC - CNR, dove si occupa di analizzare storicamente il fenomeno del vandalismo sul patrimonio naturale e culturale in Italia per la redazione di linee guida funzionali alla mitigazione del rischio.