Viaggio attraverso la storia: l’incendio della biblioteca universitaria di Leuven

Biblioteca di Leuven (foto di Cristina Cumbo)

A 15 minuti dall’aeroporto di Bruxelles Zaventem, sorge la cittadina universitaria di Leuven, facilmente raggiungibile con uno dei treni in direzione Hasselt. La stazione, coperta da un sistema a vele progettato da Philippe Samyn and Partners, introduce sulla Martelarenplein, la piazza dei martiri di Leuven, dove si erge il Vredesmonument (Monumento per la Pace), realizzato nel 1925.

È, quindi, la recente storia ad accogliere il visitatore, quella della Prima Guerra Mondiale, quando le truppe tedesche assediarono per 5 giorni Leuven, massacrandone gli abitanti e distruggendola. Lo scontro sanguinario avvenne tra il 25 e il 26 agosto 1914. Una breve passeggiata per le vie, infatti, potrà confermare la quasi completa ricostruzione dei palazzi che presentano molto spesso la data di edificazione in facciata.

Distruzione della città di Leuven (foto tratta da http://prima-guerra.blogspot.com/)

Il fatto sicuramente più noto riguarda, però, la biblioteca universitaria di Leuven. La fondazione del polo universitario risale al 1425, mentre la biblioteca – di stampo cattolico – sarà istituita solo nel XVII secolo, anche se ebbe una vita breve e travagliata. In seguito alla Rivoluzione Francese, nel 1797 la collezione libraria venne trasferita in parte presso l’École Centrale di Bruxelles e in parte alla Bibliothèque Nationale de France a Parigi.

Nel 1830 il Belgio riuscì a rendersi indipendente dall’Olanda e nel 1834 venne fondata la Nuova Biblioteca Cattolica a Mechelen. Un anno dopo, si assistette a un nuovo trasferimento a Leuven, nella Cloth Hall, l’antica sede.

I problemi non erano ancora terminati, anzi, quelli più distruttivi erano in arrivo. La Prima Guerra Mondiale condusse i tedeschi ad invadere il Belgio. Leuven fu una delle città che più ne risentì: l’esercito belga non fermò le truppe, in quanto dichiarata città aperta per il suo presigioso patrimonio culturale. Furono i civili a reagire e a morire per la difesa di Leuven. In quell’occasione, la biblioteca, simbolo della cultura, fu completamente data alle fiamme. Nell’incendio si persero circa 300.000 volumi, 800 incunabula e 1.000 manoscritti, anche se fortunatamente i più importanti erano già stati trasferiti molto tempo prima.

Solo grazie all’aiuto di Herbert Hoover e del ‘Belgian Relief Fund’, così come dei numerosi donatori europei, fu possibile iniziare la costruzione della nuova biblioteca nel 1921, su progetto dell’architetto americano Whitney Warren, e terminarla nel 1928. Fu proprio quest’ultimo che, avendo intenzione di ricordare quali azioni avessero compiuto i tedeschi, insistette per incidere sulla facciata della biblioteca l’iscrizione in latino Furore Teutonico Diruta: Dono Americano Restituta (distrutta dal furore tedesco e ricostruita grazie alla generosità americana). Il rettore glielo impedì, ma ormai la polemica si era accesa e la Germania non dimenticò l’affronto, considerando la biblioteca come un monumento anti-tedesco.

Torre campanaria della biblioteca di Leuven (foto di Cristina Cumbo)

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, temendo una replica di quanto già vissuto durante il precedente conflitto armato, i volumi furono trasferiti preventivamente in un luogo sicuro. Leuven, infatti, fu bombardata di nuovo nel maggio 1940 e la biblioteca distrutta ancora una volta. Fu ricostruita in Ladeuzeplein, con l’aspetto di un edificio storico fiammingo che richiamava uno stile architettonico neorinascimentale di XVI secolo, in cui spiccano elementi palesemente americani.

L’attuale biblioteca, dall’ampia sala di lettura lignea, accoglie circa 4 milioni di libri e studenti da tutto il mondo. Alla torre campanaria, alta 73.5 m, si accede salendo 300 gradini; lungo il percorso che si snoda all’interno di alcune sale, è possibile visitare una mosta fotografica permanente riguardante la storia di Leuven, dalla sua fondazione alle distruzioni subite nel recente passato.

Sitografia (in ordine cronologico):

Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Cristina Cumbo

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Scritto in data: 4 maggio 2020

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About Cristina Cumbo 114 Articles
Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il master annuale di II livello attivo presso il medesimo ateneo (2019).