Il caso della Vignarola ad Anzio: la tutela del paesaggio contro l’espansione edilizia

Ci troviamo a circa 60 Km da Roma, in un contesto fortemente urbanizzato, dove i costruttori negli anni del dopoguerra hanno devastato e trasformato il paesaggio della costa anziate. La lottizzazione ha causato una frammentazione del territorio tale da creare dei residui paesaggistici di grande valore ambientale.

In particolare, nel quartiere di Villa Claudia, proprio di fronte alla Riserva Naturale di Tor Caldara, è riuscita a sopravvivere, restando pressoché immutata nel tempo, una vasta area a carattere agricolo di circa 72 ettari, chiamata “Vignarola” o “Tenuta/Riserva Puccini”, dal nome dell’attuale proprietario.

Consultando il Piano Regolare Generale del 2002, si evince come una parte di essa sia destinata a costruzioni di tipo turistico-ricettivo, mentre si prevede che i restanti ettari siano sfruttati per la realizzazione di un parco pubblico. Nel progetto di Piano di Lottizzazione Convenzionata, però, della Società Imm.re La Pineta S.r.l., la cubatura prevista per nuova edificazione viene sparsa all’interno della Tenuta, con l’intenzione di costruire hotel lussuosi e di forte impatto paesaggistico in quattro parti della Tenuta, rischiando così l’intera privatizzazione dell’area. Negli articoli presenti su giornali locali, si parla infatti dei “Quattro cantoni”, la cui proposta è stata revocata, grazie all’impegno dell’attuale amministrazione pubblica e a quello di Legambiente insieme al Comitato per la Tutela del Verde della Vignarola, che si stanno occupando già da tempo per la salvaguardia della Tenuta, proponendo di annetterla alla Riserva di Tor Caldara.

Ma perché è così importante che questa vastissima area venga tutelata? In realtà non conta solo l’aspetto paesaggistico, ma anche quello archeologico, architettonico e ambientale. Infatti, dalla via Ardeatina si scorge su un promontorio un Casale agricolo in degrado, con gravi danni strutturali, affiancato da un piccolo gruppo di pini, motivo per cui volgarmente l’area era chiamata “Pinetina”. I documenti di archivio, così come le denunce presentate negli anni passati ai Carabinieri di Lavinio e le indagini svolte da M. Zei,  testimoniano nelle vicinanze la presenza di resti archeologici sia di epoca preistorica che di epoca romana. Più precisamente pare ci siano i resti di un’antica villa romana, facente parte del sistema di Ville dei nobili romani che si sviluppavano lungo la Via Severiana.

Anche la presenza del fosso Caldara-Vignarola (che infatti poi prosegue all’interno della Riserva di Tor Caldara) è indice di un aspetto ambientale di grande importanza. L’acqua all’interno del fosso, infatti, viene descritta in alcune fonti come “lievemente sulfurea”, probabilmente perché si ricollega ad una delle solfatare di Tor Caldara. Inoltre, sono stati rinvenuti dei resti archeologici relativi a una canalizzazione di epoca romana.

Nel sottosuolo di Lavinio e dintorni, ci sono accumuli di gas, motivo per cui una penetrazione che si spinga a 20-25 metri di profondità potrebbe causare emissione di gas letali per l’uomo e per gli animali. L’anidride solforosa, infatti, può causare notevoli danni, tra cui lesioni cerebrali. Per questo motivo è importante che si eviti a tutti i costi la cementificazione.

È dunque fondamentale che tutta quest’area nella sua integrità venga preservata, mantenendo il suo aspetto agricolo-naturalistico, anche come testimonianza di un periodo storico in cui Anzio e Nettuno, prima territori a matrice forestale, divennero a vocazione agricola. Ma quale sarà la reale sorte della Vignarola? Sarà finalmente possibile accedervi e studiarla in modo più approfondito, aggiungendo un nuovo tassello alla storia di Anzio? Si spera che le istituzioni pubbliche si accorgano di un patrimonio che potrebbe risollevare le sorti turistiche di Lavinio e dei suoi quartieri.

Bibliografia e sitografia essenziali

K. Farina, Anzio, addio ai ‘quattro cantoni’. La Vignarola è salva, su Il Granchio (01.02.2019): https://ilgranchio.it/2019/02/01/anzio-addio-ai-quattro-cantoni-la-vignarola-e-salva/

Il Faro Online, Anzio, Ognibene: “Annettere la Vignarola alla Riserva di Tor Caldara”, su Il Faro (17.11.2019): https://www.ilfaroonline.it/2019/11/17/anzio-ognibene-annettere-la-vignarola-alla-riserva-di-tor-caldara/304170/

FAI, Casale La Vignarola a Lavinio: https://www.fondoambiente.it/luoghi/casale-la-vignarola-a-lavinio

G. Caneva, C. M. Travaglini (a cura di), Atlante storico-ambientale. Anzio e Nettuno, De Luca Editori d’Arte, 2003

Città di Anzio, Ufficio Ambiente, parchi e giardini, Piano di assetto, programma e regolamento di attuazione della Riserva Naturale di Tor Caldara (art. 6 legge regionale 26 agosto 1988, n. 50), parte I: piano di assetto, Roma, 1993.

Città di Anzio, Riserva Naturale Regionale Tor Caldara, Regione Lazio, Provincia di Roma, WWF, Tor Caldara. Dalla selva al bosco: un ambiente, la sua storia, i suoi abitanti, Roma 1995.

Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Valentina Angela Cumbo

Foto di Valentina Angela Cumbo, scattate in data 27.06.2020. Ne è vietata la diffusione senza l’esplicito consenso dell’autrice e/o l’indicazione dei credits fotografici, nonché del link relativo al presente articolo.

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Scritto in data: 14 settembre 2020

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Pubblicato da Valentina Angela Cumbo

Architetto iunior e Paesaggista iscritta all'Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia; specialista in Beni Naturali e Territoriali.