Reporter per #LaTPC: Parco del Vallo Latino-Volsco (Anzio)

Monumento: Vallo Latino-Volsco

Luogo: Anzio (RM)

Funzionalità e descrizione: Collocato tra il cimitero monumentale e il santuario di Santa Teresa, il Vallo Latino-Volsco si configura come una struttura difensiva, di circa 4 km, che utilizza una depressione naturale, posta a protezione dei confini urbani. Questo territorio era occupato da piccoli villaggi, ovvero primitivi insediamenti latini, risalenti con ogni probabilità all’VIII secolo a.C. Nel 493 a.C. i volsci si insedieranno in questo territorio, ma nel 338 a.C. Antium diventerà romana.

Le grotte scavate nel macco, una roccia detritica con granuli di calcare e fossili, diffuso nel territorio di Anzio e Nettuno (in particolare Tor Caldara e Torre Astura), presenta segni di estrazione, documentando la fase delle cave a cielo aperto. In un periodo più recente, invece, furono utilizzate come stalle, nelle quali vennero realizzate alcune vaschette con funzione di abbeveratoio.

L’ingresso al parco è libero, dal mercoledì al sabato secondo i seguenti orari:
Estate (aprile-settembre): ore 09.00-19.00
Inverno (ottobre-marzo): ore 10.00-16.00

Ulteriori informazioni:

C. Marigliani, Storia di Anzio, Roma 2008.

C. Marigliani, Anzio e i suoi porti tra passato e futuro, Anzio 2002.

Città Insieme, Vallo Latino-Volsco

Video dell’inaugurazione avvenuta nel 2017 (link)

Testo e foto di Cristina Cumbo. Ne è vietata la diffusione senza l’esplicito consenso dell’autrice e/o l’indicazione dei credits fotografici, nonché del link relativo al presente articolo.

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Pubblicato da Cristina Cumbo

Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il Master annuale di II livello in “Strumenti scientifici di supporto alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale” attivo presso il medesimo ateneo (2019). Dal mese di gennaio 2022 al marzo 2024 ha collaborato con l'Institutum Carmelitanum di Roma conducendo ricerche su alcune chiese Carmelitane demolite e ricostruendone la storia. Attualmente è assegnista di ricerca presso l'ISPC - CNR, dove si occupa di analizzare storicamente il fenomeno del vandalismo sul patrimonio naturale e culturale in Italia per la redazione di linee guida funzionali alla mitigazione del rischio.