Arianna dormiente

Coperchio di sarcofago con defunta semisdraiata (tipologia dell’Arianna dormiente)

Datazione: II secolo d.C.

Materiale: marmo lunense

Arianna dormiente (Sailko, CC BY 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by/3.0, da Wikimedia Commons)

Il coperchio di sarcofago a kline (ovvero di letto, usato da greci e romani) presenta la figura della defunta semisdraiata, abbandonata al sonno eterno. La donna è seminuda, con le vesti avvolte a coprire la parte inferiore del corpo, tenute ferme dal braccio sinistro, mentre ha con sé una corona vegetale; la pettinatura, invece, è del tipo a spicchi di melone (Melonenfrisur), secondo la moda del tempo.

Lo schema iconografico trova riscontro in alcuni rilievi provenienti da Villa Adriana ed è denominato dell’Arianna dormiente, riferendosi al mito della principessa di Creta, abbandonata dormiente sull’isola di Nasso da Teseo, che aveva aiutato nel Labirinto del Minotauro. Qui sarà poi trovata dal dio Dioniso che la prenderà in sposa.

Il reperto risulta tagliato in due parti, probabilmente per trasportarlo più facilmente durante il suo “viaggio illegale” fuori dall’Italia.

Il coperchio di sarcofago, infatti, è frutto di scavo clandestino, avvenuto nelle campagne romane. Acquistato da una ditta di lavorazioni del marmo nel 1981, era stato ceduto a un noto trafficante di opere d’arte, Gianfranco Becchina, per finire così in Svizzera e, successivamente, nelle mani di un collezionista giapponese, giungendo infine negli USA dove era stato messo in vendita per 4,5 milioni di dollari.

La cosiddetta Arianna dormiente è stata recuperata attraverso l’operazione “Bella Addormentata”, svolta in collaborazione tra i Carabinieri del Comando TPC e l’Homeland Security Investigation – Immigration and Customs Enforcement, tornando in Italia nel 2015. Nel luglio 2019 è stata consegnata aIl’Istituto Villae (Villa Adriana e Villa d’Este di Tivoli) ed è conservata presso Villa d’Este.

Bibliografia essenziale:

Video:

Autore della scheda “Recuperi famosi” per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Cristina Cumbo

Scritto in data: 7 gennaio 2024

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Pubblicato da Cristina Cumbo

Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il Master annuale di II livello in “Strumenti scientifici di supporto alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale” attivo presso il medesimo ateneo (2019). Dal mese di gennaio 2022 al marzo 2024 ha collaborato con l'Institutum Carmelitanum di Roma conducendo ricerche su alcune chiese Carmelitane demolite e ricostruendone la storia. Attualmente è assegnista di ricerca presso l'ISPC - CNR, dove si occupa di analizzare storicamente il fenomeno del vandalismo sul patrimonio naturale e culturale in Italia per la redazione di linee guida funzionali alla mitigazione del rischio.