Condannato gallerista pescarese per contraffazione delle opere di Pistoletto

Condannato a due anni e due mesi di reclusione il gallerista pescarese riconosciuto colpevole di aver contraffatto oltre 300 opere del maestro Michelangelo Pistoletto della serie “Frattali”. L’attività investigativa era iniziata nel 2014 a seguito di una denuncia presentata dallo stesso Pistoletto al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, nella quale si segnalava la presenza sul mercato di numerose opere che riproducevano grossolanamente i suoi “Frattali”.
Il gallerista corredava le opere false con apocrife dichiarazioni di autenticità; inoltre, l’uomo era noto in Abruzzo per aver organizzato numerosi eventi promozionali di Pistoletto nel corso degli anni ‘90, tra cui una mostra nel 2000. In quelle occasioni, approfittando della fiducia del maestro, il falsario aveva appreso alcune delle tecniche di creazione, provvedendo in proprio alla produzione delle opere. Sono state quindi inviduate 356 opere contraffatte, acquistate attraverso varie gallerie, case d’asta e siti internet di settore per un valore economico superiore a un milione e mezzo di euro. Nel corso della attività, sono state sottoposte a sequestro 115 opere e i timbri utilizzati per la realizzazione delle false dichiarazioni di autenticità.
Chiunque, rivolgendosi ai Nuclei TPC competenti per territorio può richiedere un controllo della propria opera.

Tratto dal comunicato stampa ufficiale. Si ringrazia il Nucleo TPC di Torino per il cortese invio.