Reporter per #LaTPC: Castello di Delia (CL)

Monumento: Castello arabo-normanno (o Castellaccio)

Luogo: Delia (CL)

Descrizione: Il castello di Delia, più comunemente noto come castello arabo-normanno o castellaccio, è una piccola struttura posta su una collina calcarea nell’entroterra siciliano, poco distante dal centro abitato di Delia (CL).

Gli studi svolti fino ad ora non hanno consentito di stabilire se sia stato costruito durante l’età araba (in alcune cronache arabe dell’XI secolo si parla di trecentoventi rocche esistenti nell’isola a partire dal periodo arabo, tra le quali potrebbe anche esserci il maniero di Delia, ma non ci sono elementi ulteriori a conferma di ciò) oppure se la sua edificazione possa addirittura farsi risalire all’età bizantina. Preso per buono il XII secolo come periodo di costruzione – secondo la tradizione locale – il castello deve la sua fama ad un episodio proditorio accaduto durante la guerra del Vespro, del quale riferisce Nicolò Speciale nella sua Historia sicula. Lo storico parla di un colpo di mano da parte di alcuni nobili che abitavano il feudo e che parteggiavano per gli Angioini. Costoro, nottetempo, aprirono a tradimento le porte della rocca ai soldati francesi, uccidendo inoltre il castellano e la sua famiglia. Il colpo di mano venne, tuttavia, arrestato sul nascere, i responsabili puniti con la morte e il castello tornò sotto il controllo aragonese.

Come è possibile attestare da diverse fonti, il castello fu, di volta in volta, possesso di diversi feudatari; tra questi si possono ricordare Rinaldo de Pluyna e Peregrin de Gaylen (negli anni Settanta del Duecento), Alaimo da Lentini (fine XIII secolo), Corrado Lancia e il nipote Pietro (tra gli anni Ottanta e Novanta del XIII secolo) e poi i protagonisti della guerra del Vespro, Artale Alagona, Matteo Chiaramonte, Manfredi III Chiaramonte e il figlio di questi Andrea. C’è addirittura chi pensa che il castello sia stato residenza dei feudatari di Delia fino al XVI secolo con i Lucchese, fondatori della terra nel 1597.

Nel Settecento venne, indirettamente, citato nel Lexicon Topographicum Siculum dell’abate Vito M. Amico.

Nell’Ottocento venne inserito nell’elenco dei monumenti nazionali del neonato Regno d’Italia e potè, così, usufruire di un restauro che ne liberò la sommità da un mulino a vento.

L’importanza della costruzione, articolata su tre livelli e in parte scavata nella roccia, deriva dal fatto che esso si trovi in un’importante posizione per il controllo delle strade che vanno, rispettivamente, da Caltanissetta ad Agrigento e da Licata a Palermo.

Dalle sue finestre a sesto acuto, poste al terzo livello – che avrebbe potuto comprendere il piano nobile e una cappella – si può ammirare, verso ovest l’ampia valle del Paradiso, lungo la quale scorre il torrente Gibbesi, affluente del Salso. Più in generale, dal castello di Delia si apre un vasto panorama che va dall’Etna alle Madonie (da est a nord) e dai colli di Canicattì e Serradifalco fino al mare Mediterraneo sul versante opposto.

I recenti scavi archeologici compiuti hanno attestato la presenza di tombe di età preistorica lungo il lato est della serra calcarea ove sorge, nonché un piccolo insediamento di età musulmana.

Di proprietà della Soprintendenza ai Beni Culturali di Caltanissetta è liberamente visitabile.

Bibliografia:

G. Adamo, Storia di Delia dal 1597 ad oggi, Palermo 1997;

G. Giugno, Manieri e città nuove. Note d’archivio sul Castellaccio nella fondazione della terra di Delia, in G.F. Safonte (a cura di), Itinerari di pietra. Viaggio tra paesaggi e castelli al centro della Sicilia, Lussografica, Caltanissetta 2016, pp. 65-66;

Id., Castello di Delia o Castellaccio, in Ibidem, pp. 196-197;

Id., Fondazione e rifondazione di una città d’età moderna. Delia dai Lucchesi ai Gravina di Palagonia (1596-1812), Lussografica, Caltanissetta 2019;

A. Russo, Storia di Delia, Palermo 1958, Rist. an. per i tipi di Bartolozzi, Caltanissetta 1997;

S. Scuto, S. Fiorilla, Delia. Il castellazzo. Scavi e restauri dal 1987 al 1995, Lussografica, Caltanissetta 2010;

Sitografia:

http://www.comune.delia.cl.it/la-storia-del-comune/

https://www.fondoambiente.it/luoghi/castello-arabo-normanno?ldc

Testo e foto di Emanuele Riccobene. Ne è vietata la diffusione senza l’esplicito consenso dell’autore e/o l’indicazione dei credits fotografici, nonché del link relativo al presente articolo.

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Pubblicato da Emanuele Riccobene

Storico. Ha conseguito il master I° livello in "Esperti nella tutela del patrimonio culturale" presso l'Università "Roma Tre". Ha all'attivo pubblicazioni sulla storia politica, militare, economica e sociale della Sicilia. Sta inventariando il patrimonio culturale immateriale del Comune di Delia (CL).