Reporter per #LaTPC: la c.d. statua dell’Abate Luigi

Monumento/sito: Statua c.d. dell’Abate Luigi

Luogo: Roma, Piazza Vidoni

Funzionalità e descrizione: Sul lato sinistro della Basilica di Sant’Andrea della Valle che si erge maestosa lungo Corso Vittorio Emanuele II, troviamo piazza Vidoni. In fondo sulla destra, leggermente nascosta e protetta da una bassa balaustra metallica, vi è la statua di un togato, di epoca tardo-romana e dalle dimensioni piuttosto realistiche.

Si tratta probabilmente del ritratto di un funzionario pubblico, così come dimostra la presenza di una capsa di rotoli – con tanto di manico in rilievo – scolpita alla sua destra. L’uomo posa la mano destra sul petto, mentre la toga scende panneggiata.

La scultura frammentaria fa parte della serie di statue denominate “parlanti”, divenendo per lungo tempo “rappresentanti” del malcontento popolare e delle svariate “dicerie”. La più famosa è sicuramente quella del Pasquino, collocata vicino Palazzo Braschi, cui si aggiungono la Madama Lucrezia posta vicino Palazzo Venezia, il Marforio all’interno del cortile del Palazzo Nuovo nei Musei Capitolini, il Babuino dell’omonima fontana situato accanto al bar/museo Canova Tadolini e, infine, il Facchino che compone la fontanella sull’attuale via Lata (traversa di via del Corso).

La statua di piazza Vidoni è stata denominata dell’Abate Luigi in riferimento al nome di un ecclesiastico della chiesa del Santissimo Sudario dei Piemontesi, a pochi passi dal punto in cui è possibile ammirarla.

Un tempo possedeva anche una testa, non pertinente alla scultura stessa che, danneggiata e trafugata più volte, venne sostituita e alla fine tolta. La scultura si presenta, quindi, acefala.

Sul basamento in travertino, posto nel 1924 quando si decise per l’attuale collocazione, sono inserite due iscrizioni rubricate che riportano, parzialmente, la sua storia:

  • sul lato destro: “Qui collocato nell’anno MCMXXIV”;
  • frontalmente: “Fui dell’antica Roma un cittadino, ora Abate Luigi ognun mi chiama. Conquistai con Marforio e con Pasquino nelle satire urbane eterna fama. Ebbi offese, disgrazie e sepoltura, ma qui vita novella e alfin sicura”;
  • sul lato sinistro: “Da questa figura ebbe già nome di Abate Luigi una via a ponente di questo Palazzo Giustiniani Bandini A. MDCCCLXXXVIII”

Un’ultima curiosità: il calco di questa statua, comprensivo della testa, è conservato presso il Museo di Roma in Trastevere.

Ulteriori informazioni:

Sovrintendenza Capitolina – Statua detta dell’Abate Luigi

Sovrintendenza Capitolina – Statue parlanti

Turismo Roma – Le statue Parlanti

Turismo Roma – Abate Luigi

Vandali all’opera: decapitato l’Abate Luigi una delle sei “statue parlanti” di Roma, su la Repubblica (05.04.2013)

Testo e foto di Cristina CumboNe è vietata la diffusione senza l’esplicito consenso dell’autrice e/o l’indicazione dei credits fotografici, nonché del link relativo al presente articolo.

Le immagini, delle quali è indicata la fonte, sono inserite per puro scopo illustrativo e senza alcun fine di lucro.

La nostra attività sul blog e sui social viene effettuata volontariamente e gratuitamente. Se vuoi sostenerci, puoi fare una donazione. Anche un piccolo gesto per noi è importante.

Ti ringraziamo in anticipo!

Admin. Cristina Cumbo e #LaTPC team

Puoi inquadrare il QR-code tramite l’app di PayPal, oppure cliccare su:

Sostieni #LaTPC blog

Pubblicato da Cristina Cumbo

Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il Master annuale di II livello in “Strumenti scientifici di supporto alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale” attivo presso il medesimo ateneo (2019). Dal mese di gennaio 2022 al marzo 2024 ha collaborato con l'Institutum Carmelitanum di Roma conducendo ricerche su alcune chiese Carmelitane demolite e ricostruendone la storia. Attualmente è assegnista di ricerca presso l'ISPC - CNR, dove si occupa di analizzare storicamente il fenomeno del vandalismo sul patrimonio naturale e culturale in Italia per la redazione di linee guida funzionali alla mitigazione del rischio.