La Passione di Sordevolo (BI)

La Sacra Rappresentazione, che trova le sue origini nel Medioevo, è molto diffusa in tutta Italia, da nord a sud. Essa è legata ad un periodo specifico dell’anno solare, ma in provincia di Biella vi è un paese – Sordevolo – dove la Passione viene messa in scena nel periodo estivo.

La ‘Passione di Sordevolo’ – questo il nome ufficiale della manifestazione – è un evento ultrasecolare con un forte carattere identitario per l’intera comunità.

Crocifissione (foto tratta da: https://www.passionedisordevolo.com/foto/#)

Come molte altre Sacre Rappresentazioni, per lo più meridionali, la Passione di Sordevolo ha una storia molto antica e di non semplice ricostruzione; benché in paese esistano studi e documenti che ne attestino la prima messa in scena nel 1816, la tradizione locale vuole che il testo teatrale si faccia risalire, addirittura, a quello utilizzato a Roma dalla Compagnia del Gonfalone per una Sacra Rappresentazione effettuata al Colosseo, e poi pubblicato nel 1500-1501 da parte del fiorentino mons. Giuliano Dati (di questo copione romano esiste una versione del 1728 conservata a Torino e un’altra conservata proprio presso l’archivio dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo). Gli studi più recenti vorrebbero che la versione torinese sia giunta da Roma a Sordevolo e, in seguito, sia arrivata nel capoluogo piemontese. Resta però aperto il dibattito su come tale copione sia arrivato da Roma al nord Italia (vi è chi ritiene che ciò possa essere avvenuto tramite i rapporti commerciali di diverse, importanti, famiglie sordevolesi con Roma e chi sostiene, invece, che responsabile di questo spostamento possa essere stata la confraternita di Santa Lucia attraverso le relazioni intessute con la Compagnia del Gonfalone). Da un punto di vista prettamente tecnico, invece, è stato dimostrato come il testo possa essere riconducibile ai laudari (= raccolte di laude drammatiche [1]) umbri e romani del 1300; ciò lo porrebbe in stretta correlazione con le stesse origini del dramma sacro e della letteratura italiana.

Flagellazione di Cristo (foto: Twice25, licenza  Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.5 Generico, via Wikimedia Commons)

La Passione di Sordevolo, in base alla documentazione e alla tradizione locale, costituisce la più antica e importante forma di teatro popolare in Italia. La manifestazione si svolge, con circa una quarantina di repliche, per tutto il periodo estivo, con cadenza quinquennale, e alla sua realizzazione contribuisce tutta la comunità cittadina (dalla preparazione della scenografia, alla regia, all’allestimento dei costumi, ecc.).

Numerosi sono anche gli attori e le comparse che prendono parte alle rappresentazioni (circa 400, tutti dilettanti del posto) e che, nel corso dell’anno che precede la messa in scena, si preparano con scrupolo al fine di immedesimarsi al meglio nei rispettivi ruoli così da poter dare vita a quello che è stato definito come «arte di tutto un popolo, di tutta una comunità» [2]; lo stesso Renato Simoni, critico teatrale italiano, in un suo articolo sul Corriere della Sera del 17/04/1934, così scriveva sulla Passione di Sordevolo:

«Si sono raggiunte una perfezione, un’intensità, una religiosità singola e collettiva che, per il sentimento, riconducono il dramma sacro alle sue origini e per la potente delicatezza dell’espressione, sembrano il frutto di una grande esperienza spirituale, intellettuale e tecnica»[3].

Anfiteatro di Sordevolo (Cla30, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, attraverso Wikimedia Commons)

Le rappresentazioni hanno luogo all’interno dell’anfiteatro cittadino dove sono ricostruiti, in maniera molto accurata – quasi si fosse a Cinecittà –, il cenacolo, l’orto degli ulivi, la reggia di Erode, il Sinedrio, il Pretorio, il monte Calvario (tutto in un’unica scenografia a vista dei numerosi spettatori che, ad ogni replica, accorrono numerosi da tutta Italia e dall’estero).

Incoronazione di spine (foto tratta da: https://www.passionedisordevolo.com/foto/#)
Processo a Gesù (foto: Twice25, licenza  Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.5 Generico, via Wikimedia Commons)

Altra peculiarità della manifestazione, nonché garanzia della sua continuità nei tempi a venire, è la ‘Passione dei bambini’ ossia l’iniziativa da parte dei giovani e giovanissimi sordevolesi di mettere in scena la loro Passione. Questa manifestazione parallela è documentata già dal 1914 e i giovani che la realizzano, sotto la guida dell’Associazione Teatro popolare di Sordevolo, manifestano in tal modo il loro legame con la tradizione, spesso spinti dall’esempio dei loro genitori e, più in generale, degli adulti. Per la ‘Passione dei bambini’ vengono utilizzati lo stesso copione degli adulti – senza tagli – e le stesse scenografie dell’anfiteatro.

La Deposizione (foto: Twice25, licenza  Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.5 Generico, via Wikimedia Commons)

Vista l’importanza sempre crescente della manifestazione, e l’elemento identitario che essa assume per la comunità, nel 2005 l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo ha inaugurato il Museo della Passione: si tratta di un museo permanente, allestito presso la chiesa di S. Marta, che raccoglie fotografie, documenti – tra i quali la versione del 1728 del copione utilizzato per le rappresentazioni – costumi, testimonianze e anche filmati che ricostruiscono la storia della manifestazione nel piccolo centro del biellese; un museo che ha anche l’intento di valorizzare – e patrimonializzare – la manifestazione anche da un punto di vista etnoantropologico e sociale.

Alla luce di tutti questi aspetti, sembra strano che la Passione di Sordevolo non risulti iscritta nell’inventario del patrimonio immateriale delle regioni alpine, realizzato dalla Regione Lombardia ma che conta, al proprio interno, anche manifestazioni e patrimoni delle aree piemontese, valdostana, trentina, svizzera, slovena, tedesca, austriaca e francese.

L’Ultima Cena (foto tratta da: https://www.passionedisordevolo.com/foto/#)

Ma se si guarda bene a tutte le peculiarità della Passione di Sordevolo – la sua storia di difficile ricostruzione, legata anche alle origini della letteratura e del dramma sacro, gli attori dilettanti, il coinvolgimento dell’intera comunità cittadina e il senso identitario della manifestazione per la comunità – si possono trovare tante similitudini con altre manifestazioni analoghe, per lo più al sud Italia; si fa riferimento, in questo caso, alle varie Sacre Rappresentazioni messe in scena nel periodo della Settimana Santa, come nel caso di quella di Delia – della quale si è parlato in un precedente articolo (https://latpc.altervista.org/la-cuddrireddra-di-delia-e-la-settimana-santa-come-casi-studio-per-una-riflessione-sui-beni-culturali-immateriali/) – e di tanti altri centri. Sarebbe allora interessante provare a effettuare uno studio comparativo tra tutte queste manifestazioni anche per provare a capire se, partendo dagli elementi che le accomunano, nonostante le rispettive aree geografiche di appartenenza, vi possano essere analoghe origini e reciproche influenze, anche da un punto di vista storico ed etnoantropologico.

Abstract:

Near Biella, in Piedmont, there is a little town – Sordevolo – where, every five years during Summer, all population plays the Passion of Christ. The Sordevolo Passion Play is a very important event for this little town, a real element of identity. Its origins are very old: the first representation is dated in 1816 but, probably, the screenplay is the same used and published in Rome in 1500-1501. The Sordevolo Passion Play is an event that has relationships with the origins of the Italian literature and with the origins of the holy drama in the Middle Age. But there are also similarities with many religious plays in the south of Italy, played during the Holy Week.

Keywords: The Sordevolo Passion Play, religious play, Italian literature, Museum of the Passion Play, Sordevolo, immaterial cultural heritage, popular theatre.

Bibliografia:

Sitografia:


[1] A loro volta le laude erano componimenti poetici a carattere religioso e popolare, nati in Umbria e Toscana nel Medioevo, dal cui sviluppo avranno poi luogo le sacre rappresentazioni.

[2] Cfr. <https://www.passionedisordevolo.com/la-passione/lo-spettacolo/> (URL consultato in data 11/06/2023).

[3] Ibidem.

Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Emanuele Riccobene

Scritto in data: 16 luglio 2023

Le immagini, delle quali è indicata la fonte, sono inserite per puro scopo illustrativo e senza alcun fine di lucro.

L’inserimento delle foto, tratte dal sito ufficiale della Passione di Sordevolo, è stato autorizzato dal Presidente dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, Stefano Rubin Pedrazzo, cui sono rivolti i più sentiti ringraziamenti.

Foto di copertina, Set della Passione di Sordevolo: Cla30, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, attraverso Wikimedia Commons

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Pubblicato da Emanuele Riccobene

Storico. Ha conseguito il master I° livello in "Esperti nella tutela del patrimonio culturale" presso l'Università "Roma Tre". Ha all'attivo pubblicazioni sulla storia politica, militare, economica e sociale della Sicilia. Sta inventariando il patrimonio culturale immateriale del Comune di Delia (CL).