Torna in Italia il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene. I magnifici reperti sono stati presentati in conferenza stampa presso il Museo dell’Arte Salvata

La bocca socchiusa in un muto canto, accompagnato al suono della cetra, che solo le Sirene, immobili, quasi affascinate, possono ascoltare: Orfeo e i due esseri mitologici [1] sono tornati a casa, dopo un viaggio oltreoceano e un soggiorno durato anni, in un paese che non era il loro, strappati alla terra d’origine, la Puglia, dove tra poco faranno tappa definitiva.

Il MArTA è pronto ad accoglierli, a valorizzarne la storia, a prendersi cura di loro.

Il lavoro per riportarli in Italia è stato lungo, ma anche sinergico. Una vera e propria operazione di squadra, coordinata dalla Procura di Taranto. Grazie alle indagini svolte dal Comando Carabinieri TPC, Reparto Operativo – Sezione Archeologia, si è risaliti a un soggetto che faceva parte di una rete organizzata, coinvolta nel traffico d’opere d’arte internazionale.

Dalla Sicilia a Taranto, passando per una banca svizzera – racconta il Gen. B. Roberto Riccardi – la criminalità organizzata agiva sul mercato dell’arte, depredando il nostro paese della sua storia. Ma quando verità e giustizia si muovono in “tandem”, ecco che i risultati non possono essere altro che positivi.

A marzo 2021 c’è stata la svolta: due Luogotenenti del TPC giungono dal Generale con le prove dello scavo illecito del gruppo di Orfeo e le Sirene. L’indagato ha confessato. Ecco che iniziano le pratiche per riportare i reperti a casa. I Carabinieri volano fino a Los Angeles, al Getty Museum, per operare il recupero e, quindi, la restituzione. Fondamentale è stata la collaborazione con il District Attorney’s Office di Manhattan (DAO) e lo Homeland Security Investigations che hanno consentito il sequestro del gruppo scultoreo in terracotta per il rimpatrio.

Orfeo e le Sirene rimarranno per un periodo presso il Museo dell’Arte Salvata – la Sala Ottagona delle Terme di Diocleziano – prima di tornare nella loro patria. Questo Museo mostra che non basta produrre l’arte, ma bisogna anche averne cura e, a volte, correre a salvarla.

“Orfeo contrasta le Sirene. Rappresenta la bellezza della legalità, che si pone così al servizio dell’arte”, questo il paragone operato efficacemente dal Generale.

Nell’ambito della conferenza stampa si parla anche di un collegamento tra il Museo Nazionale Romano – sede delle Terme di Diocleziano e di Palazzo Massimo – con l’Aula Ottagona.

“Stiamo progettando, insieme all’amministrazione di Roma Capitale, una pedonalizzazione di via Cernaia. Occorrono anche mezzi permanenti per far funzionare questo Museo”, dice Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano.

“Questa è un’altra soddisfazione a fine mandato. Si è potuta dimostrare anche la concretezza delle azioni condotte dal Comando Carabinieri TPC, che prosegue ad essere un punto di riferimento internazionale” conclude il Min. Dario Franceschini.

E allora non ci resta che ammirare questi capolavori, studiandoli e valorizzandoli a dovere, affinché la nostra storia non sia dimenticata.

Autore del contributo per il blog “La Tutela del Patrimonio Culturale”: Cristina Cumbo

Foto di Cristina Cumbo. Vietata la riproduzione di immagini e testi senza l’esplicito consenso dell’autrice e/o l’indicazione dei credits fotografici, nonché del link relativo al presente articolo.

Scritto in data: 17 settembre 2022

Il comunicato stampa ufficiale è disponibile al seguente link.


[1] La loro storia è narrata da Apollonio Rodio, Argonautiche IV, 890-912.

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Pubblicato da Cristina Cumbo

Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il Master annuale di II livello in “Strumenti scientifici di supporto alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale” attivo presso il medesimo ateneo (2019). Dal mese di gennaio 2022 al marzo 2024 ha collaborato con l'Institutum Carmelitanum di Roma conducendo ricerche su alcune chiese Carmelitane demolite e ricostruendone la storia. Attualmente è assegnista di ricerca presso l'ISPC - CNR, dove si occupa di analizzare storicamente il fenomeno del vandalismo sul patrimonio naturale e culturale in Italia per la redazione di linee guida funzionali alla mitigazione del rischio.