Sul lungomare di Anzio, il Paradiso in decadenza

Lungo la riviera Zanardelli, sul lungomare di Anzio, sorge un imponente edificio semicircolare in stile Liberty, con una coppia di torri sormontate da cupole. È totalmente bianco, il sole vi riflette contro, sottolineandone la bellezza, l’armonia, le statue e un passato non troppo lontano, dimenticato, in decadenza, frantumato e abbandonato alle intemperie marine.

Si tratta del Paradiso sul Mare, originariamente pensato come Casinò e progettato dall’architetto Cesare Bazzani nel 1919. Fu inaugurato nel 1924 dal sindaco Giuseppe Polli, inserendosi perfettamente nel contesto architettonico dell’epoca che vedeva sorgere villini liberty lungo tutta la riviera. L’interno si presentava come un luogo da sogno, accurato, con un piano superiore dai soffitti affrescati dal Tosatto, raffiguranti scene primaverili e ninfe dedite alla danza; il piano inferiore era quindi composto da una sala da ballo e un salone da pranzo, senza dimenticare la balconata dove fanno bella mostra le personificazioni delle stagioni, dell’industria e del commercio.

La struttura si distinse anche per il coinvolgimento diretto nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale venne usata come sede del comando Alleato immediatamente dopo lo sbarco avvenuto nel 1944. Una bella foto storica ritrae un pallone di sbarramento antiareo sopra l’edificio.

Ospitò concerti, eventi, mostre, balli; fu set cinematografico di “Amarcord” di Fellini e “Polvere di Stelle” di Sordi e infine sede della discoteca Momus. Ma al picco del successo e del prestigio, seguì il declino. Verso la fine degli anni Sessanta, il palazzo fu parzialmente adibito a edificio scolastico e professionale per Servizi Alberghieri e di Ristorazione (divenne infatti l’Istituto Alberghiero I.P.S.S.A.R. Marco Apicio di Anzio). Seguì un utilizzo di alcuni locali come magazzino del Museo Civico Archeologico.

I crolli e lo stato di degrado in cui versava causarono il completo trasferimento dell’Istituto Alberghiero. Dal 2016 – secondo quanto riportato dal sito del FAI, in cui il Paradiso sul Mare risulta come Luogo del Cuore – l’edificio, inutilizzato e chiuso per ovvi motivi di decadimento, è tornato sotto l’amministrazione del Comune di Anzio. Attualmente le sue statue, abbinate a profonde crepe e distacchi di intonaco, a puntelli che rivelano inquietanti cedimenti strutturali e a un giardino incolto, osservano i passanti dall’alto della terrazza. La grossa targa, vicino al cancello d’ingresso, recita passaggi di fasti passati, di un uso previsto, assaggiato e dimenticato:

«Turismo – Casinò – Moda

Trinomio d’oro per i lavoratori del braccio della mente di tutto il mondo. Dalla fusione dei tre elementi “turismo-casinò-moda” sorge la vera industria turistica che non avendo mai crisi di superproduzione aiuta concretamente tutte le altre industrie, il commercio e il lavoro non solo bensì eleva il tenore di vita di ogni classe sociale ed allontana le guerre. Possa Iddio proteggere tutti coloro che al proprio interesse sanno accoppiare quello collettivo del popolo Italiano e della patria (G. Polli).

Dalla questione economica dipendono la educazione politica, la salute e la potenza dei popoli».

Nel 2016 furono raccolte 4000 firme per salvarlo; al mese di gennaio 2018 risalgono le ultime notizie invece, quando ci si è chiesti che cosa ne avrebbe fatto il Comune e se, finalmente, avrebbe iniziato i restauri, magari affidandolo a qualche Fondazione.

Ad agosto 2018 la situazione è sempre la stessa, quella di declino, di tristezza che trasuda da un edificio così imponente ed elegante che, nell’immaginazione collettiva, potrebbe invece trasformarsi in un magnifico museo, in un luogo di cultura per ospitare mostre, spettacoli, ma anche parzialmente in ristorante o, perché no, in entrambi. In fin dei conti, anche lo stesso Museo Archeologico di Anzio è certamente memore di momenti migliori e l’abbinamento al Museo dello Sbarco Alleato appare piuttosto “sacrificato”. Quest’ultimo, infatti, pur essendo molto interessante, non prevede un percorso espositivo ponderato, presentandosi piuttosto come un “deposito” con qualche vetrica per oggetti, divise, bandiere, armi che risultano tutte molto vicine l’una all’altra.

Nel Paradiso sul Mare le sale non mancano di certo e ideare una differente destinazione d’uso condivisa con villa Adele porterebbe solo vantaggio e prestigio alla piccola cittadina sul mare scelta da Nerone per la sua celebre villa, anch’essa da tutelare in maniera più intensiva, data la saltuaria presenza di scavatori clandestini più volte segnalati… ma questa è un’altra storia.

Portale turismo Anzio: https://www.visitanzio.it/

Pro Loco di Anzio: http://www.prolococittadianzio.it/il-panorama/il-paradiso-sul-mare/

Anzio, Paradiso sul mare abbandonato (2016): https://www.ilcaffe.tv/articolo/22325/paradiso-sul-mare-abbandonato

Anzio, il “Paradiso sul mare” è un inferno liberty sulla Terra (2016): https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/16_novembre_20/anzio-paradiso-mare-inferno-liberty-terra-f53cb5c0-af6f-11e6-8815-37f3520714e8.shtml

Anzio, Paradiso sul mare la proposta di Giovanni Del Giaccio (2018): https://lecodellitorale.it/2018/01/31/anzio-paradiso-sul-mare-la-proposta-giovanni-del-giaccio-unaltracitta/

Autrice dell’articolo e delle foto: Cristina Cumbo. Ne è vietata la diffusione senza l’esplicito consenso dell’autrice e/o l’indicazione dei credits fotografici, nonché del link relativo al presente articolo.

Le immagini sono inserite per puro scopo illustrativo e senza alcun fine di lucro.

Contributo precedentemente pubblicato su “The Journal of Cultural Heritage Crime” in data 19.10.2018 e disponibile al seguente link.   

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Pubblicato da Cristina Cumbo

Archeologa e ricercatrice; Dottore di ricerca in Archeologia Cristiana; amministratrice, fondatrice e responsabile del blog #LaTPC, nonché della pagina Facebook "La Tutela del Patrimonio Culturale". Ha frequentato il primo corso di perfezionamento in tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Comando Carabinieri TPC presso l'Università di Roma Tre (2013) e il Master annuale di II livello in “Strumenti scientifici di supporto alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale” attivo presso il medesimo ateneo (2019). Dal mese di gennaio 2022 al marzo 2024 ha collaborato con l'Institutum Carmelitanum di Roma conducendo ricerche su alcune chiese Carmelitane demolite e ricostruendone la storia. Attualmente è assegnista di ricerca presso l'ISPC - CNR, dove si occupa di analizzare storicamente il fenomeno del vandalismo sul patrimonio naturale e culturale in Italia per la redazione di linee guida funzionali alla mitigazione del rischio.